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Santa Marta: "Prima di giudicare, guardiamoci allo specchio…"

Nell’ultima Messa prima della pausa estiva, il Papa fa suo il monito di Gesù: “Non giudicare, per non essere giudicato” e avverte dal comportarsi da “ipocriti” e “volersi mettere al posto di Dio”

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“Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello”. Il Papa, a Santa Marta, saluta i fedeli prima della pausa estiva facendo suo il duro monito di Gesù Cristo nel Vangelo di oggi.

“Se tu giudichi continuamente gli altri con la stessa misura tu sarai giudicato”, ricorda il Pontefice. E tutti noi vogliamo che nel Giorno del Giudizio “il Signore ci guardi con benevolenza, che il Signore si dimentichi di tante cose brutte che abbiamo fatto nella vita”.

Allora, magari, fa bene “guardarti allo specchio”, dice Bergoglio, ma “non per truccarti perché non si vedano le rughe. No, no, no, quello non è il consiglio! Guardati allo specchio per guardare te, come tu sei. ‘Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio di tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?’. O come dirai a tuo fratello: ‘Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio’ mentre nel tuo occhio c’è la trave?’”.

“E come ci qualifica il Signore, quando facciamo questo?”, domanda il Santo Padre. Il Signore, aggiunge, si vede che “un po’ si arrabbia qui”, ci dà degli ipocriti quando ci mettiamo “al posto di Dio”. Che è il peccato in cui cadono Adamo ed Eva quando, istigati dal serpente, mangiano il frutto proibito e pensano di “mettersi al posto di Dio”.

“Il giudizio solo a Dio, solo a Lui!”, chiosa il Papa. “Per questo è tanto brutto giudicare. A noi l’amore, la comprensione, il pregare per gli altri quando vediamo cose che non sono buone, ma anche parlare loro: ‘Ma, senti, io vedo questo, forse…’. Ma mai giudicare. Mai. E questa è ipocrisia, se noi giudichiamo.”

Inoltre il nostro “è un povero giudizio”, sottolinea Francesco; mai “può essere un vero giudizio”, semplicemente perché il nostro giudizio “non può essere come quello di Dio”. Perché? “Perché Dio è Onnipotente e noi no” e soprattutto “perché al nostro giudizio manca la misericordia”. E “quando Dio giudica, giudica con misericordia”.

Ogni cristiano deve incidere, dunque, nel proprio cuore e nella propria mente le seguenti parole: “Non giudicare, per non essere giudicato; la misura, il modo, la misura con la quale giudichiamo sarà la stessa che useranno con noi”. A questo il Papa aggiunge: “Guardiamoci allo specchio prima di giudicare. ‘Ma questa fa quello, questo fa quello…’. Aspetta un attimo, mi guardo allo specchio e poi penso. Al contrario sarò un ipocrita, perché mi metto al posto di Dio e, anche, il mio giudizio è un povero giudizio; gli manca qualcosa di tanto importante che ha il giudizio di Dio, gli manca la misericordia”.

“Che il Signore – è la preghiera del Pontefice – ci faccia capire bene queste cose”. 

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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