Walter Cordopatri nei panni di Giulio (Zenit DDA)

La notte non fa più paura

Il film sul terremoto in Emilia evidenzia la comunità della gente comune, la voglia di ricostruire città e legami

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Ci sono avvenimenti naturali, nella storia, che lasciano ferite indelebili sia nell’anima che nel territorio. I giornali ed i grandi schermi evidenziano di questi eventi la distruzione, la violenza, lo sconforto ecc. tutte espressioni di un male che molte volte può essere prevenuto ed evitato. Il terremoto fa parte della terra, della natura, della società, ed infine dell’uomo. Si, fa parte dell’uomo. L’umanità trema, come trema la terra. Le fondamenta materiali e spirituali, se non solide e contemporaneamente flessibili sono messe alla prova. Possono crollare.
Ma c’è una realtà che neanche il terremoto riesce a scalfire. Anzi, la rafforza mettendola alla prova. È la solidarietà, l’umanità pienamente compresa, l’aiuto reciproco, la forza della ricostruzione. I legami, quelli umani, infatti, sono molto più forti di muri di cemento, fosse anche armato e antisismico. I legami umani, capaci di travalicare la dimensione materiale, sono fili invisibili e robusti che riescono a legare le persone facendole lavorare in sintonia per un obiettivo comune: la ricostruzione.
Tutte le persone senza distinzione di provenienza sono chiamate a dimostrare e far emergere la forza del cuore. L’immigrato e l’emigrato non sono più “stranieri” o “intrusi” o addirittura categorie ritenute “a parte”, anzi, sono i primi a sentirsi in obbligo nella ricostruzione. Giulio è calabrese come l’attore che l’ha interpretato (Walter Cordopatri che ha anche contribuito nella scrittura del copione con Cassini e Muroni) capace di far emergere tutta la ricchezza di una tradizione edificata attorno alla solidarietà. Dà il suo contributo, come tutti, nessuno escluso. Sono uomini, toccati tutti dal dramma del terremoto ma incentivati dalla necessaria ricostruzione. “La notte non fa più paura”, spesso definito “il film della gente” è stato realizzato grazie al contributo di coloro che hanno scelto di credere sin da subito nel progetto.
L’opera prima del regista abruzzese Marco Cassini è stata presentata nell’aprile 2015 in avant premier all’Istituto di Cultura Italiana di Bruxelles, in anteprima nazionale lo scorso 9 aprile a Teramo (proiezione sold out) e in prima nazionale il 20 maggio, a 4 anni esatti dalla prima scossa, al Cinepark Apollo di Ferrara (proiezione sold out).
Tutto esaurito anche il 29 maggio a Cento e grande successo anche nelle successive tappe a Mantova e Medolla. Adesso, il film arriva a Roma, all’Apollo 11, per un’importante proiezione nella Capitale, che si terrà lunedì 20 giugno alle 21 (la proiezione riservata alla stampa è fissata alle ore 11). Il film ha vinto il premio “Banca del Valdarno, riconosciuto all’opera che meglio evidenzi i valori della cooperativa e della solidarietà”. “Il sisma è qualcosa che noi abruzzesi conosciamo bene, purtroppo – spiega Cassini (regista) – Tanta è stata la sofferenza, e ancora adesso, in Emilia, è una ferita apertissima. Realizzare un film con un’etica importante, con personaggi veri e mai scontati, rappresentare la vita di noi tutti di fronte a queste tragedie, mi sembrava il modo migliore per regalare qualcosa a tutte le vittime del terremoto: la memoria. Perché ricordare è importante. L’ho fatto in punta di piedi. Avvicinandomi al comitato Emilia Vite Scosse e ascoltando il grande dolore dei familiari delle vittime. Il film – conclude -, nonostante la tematica, sa però anche essere positivo e ci fa sperare in un futuro migliore”.
Lo stesso pensiero espresso dall’attore calabrese Cordopatri, che, nativo nella Piana di Gioia Tauro, è cresciuto nel ricordo di una terra ancora segnata dal cosiddetto “Grande Flagello” del 1783. L’opera del trio (Cassini-Cordopatri-Muroni) fa emergere la capacità di costruire relazioni ed edificare uomini. Il terremoto “viene messo in scena” da un gruppo di giovani professionisti, che attraverso il linguaggio cinematografico hanno scelto di raccontare una storia capace di racchiudere allo stesso tempo amore, amicizia, tragedia e speranza.
A riuscirci sono stati Marco Cassini (regista), gli attori protagonisti Walter Cordopatri e Stefano Muroni (entrambi, anche scrittori del copione), l’eccezionale partecipazione del noto attore Giorgio Colangeli (che vanta il prestigioso “Nastro d’Argento” ed il” David di Donatello”), la produttrice Maria Rita Storti, la produttrice esecutiva Ilaria Battistella ed il responsabile della comunicazione Samuele Govoni.

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Domenico De Angelis

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