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Grande festa in Vaticano: il circo va dal Papa. “Seminate allegria in un mondo cupo!”

Oggi in Aula Paolo VI il Giubileo dello Spettacolo Viaggiante. Il Papa chiede agli artisti di portare con le loro esibizioni la misericordia di Dio e assicura che la Chiesa contribuisce ad eliminare i pregiudizi nei loro confronti

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Pulcinella e i Blues Brothers, acrobati e fieranti, giostrai, lunaparkisti e artisti di strada. Poi madonnari, burattinai, circensi, danzatori, componenti di bande musicali. È stata una grande festa l’udienza di oggi in Aula Paolo VI, dove il Papa ha incontrato i partecipanti al Giubileo dello Spettacolo viaggiante.

Accolto da musiche e balletti e da un cucciolo di pantera e da una tigre di sei mesi (che ha pure accarezzato), il Papa ha assistito durante l’udienza ad uno strabiliante spettacolo di acrobazie realizzato da un gruppo di giovani del Kenya e uno – fuori dalle righe – del clown Bruno Leoni che attraverso le marionette parodiava in dialetto napoletano il martirio di San Gennaro. A coronare il tutto, l’esibizione di una banda cilena che intonava il tema de La Strada di Federico Fellini e la performance dei quattro aitanti Fratelli Pellegrini, già vincitori del ‘Clown d’Oro’ a Montecarlo.

“Voi formate la grande famiglia dello spettacolo viaggiante e popolare. Voi fate grandi cose” ha detto Francesco, visibilmente divertito, agli oltre 7mila presenti, “siete ‘artigiani’ della festa, della meraviglia, del bello”; qualità con cui “arricchite la società di tutto il mondo, anche con l’ambizione di alimentare sentimenti di speranza e di fiducia”.

“Lo fate – ha aggiunto il Pontefice – mediante esibizioni che hanno la capacità di elevare l’animo, di mostrare l’audacia di esercizi particolarmente impegnativi, di affascinare con la meraviglia del bello e di proporre occasioni di sano divertimento”. Festa e letizia sono i “segni distintivi” della identità, della professione e della vita di questi artisti.

Per questo nel Giubileo della Misericordia non poteva mancare un appuntamento a loro dedicato. “Voi – ha detto Bergoglio – avete una speciale risorsa: con i vostri continui spostamenti, potete portare a tutti l’amore di Dio, il suo abbraccio e la sua misericordia. Potete essere comunità cristiana itinerante, testimoni di Cristo che è sempre in cammino per incontrare anche i più lontani”.

In particolare il Papa si dice grato del fatto che, durante l’Anno Santo, gli spettacoli sono stati aperti ai più bisognosi, ai poveri e ai senza tetto, ai carcerati, ai ragazzi disagiati. “Anche questa è misericordia”, ha sottolineato, “seminare bellezza e allegria in un mondo a volte cupo e triste”. Anche perché lo spettacolo viaggiante e popolare, una delle più antiche forme di intrattenimento, “è alla portata di tutti” ed è “rivolto a tutti, piccoli e grandi, in particolare alle famiglie”; esso “diffonde la cultura dell’incontro e la socialità nel divertimento”. Perciò, sottolinea il Santo Padre, “i vostri spazi di lavoro possono diventare luoghi di aggregazione e di fraternità”.

Di qui l’incoraggiamento ad essere “sempre accoglienti verso i piccoli e i bisognosi”; “ad offrire parole e gesti di consolazione a chi è chiuso in sé stesso”, tenendo bene a mente le parole di Giovanni Paolo II: “Voi potete far nascere il sorriso di un bambino e illuminare per un istante lo sguardo disperato di una persona sola, e, attraverso lo spettacolo e la festa, rendere gli uomini più vicini gli uni agli altri”. “Anche – ha aggiunto a braccio – potete spaventare il Papa nell’accarezzare una tigre… Ma siete potenti!”.

“So bene – ha ammesso poi Bergoglio – che, per i ritmi della vostra vita e del vostro lavoro, è difficile per voi far parte di una comunità parrocchiale in modo stabile”; bisogna però “avere cura della vostra fede”. “Cogliete ogni occasione per accostarvi ai Sacramenti”, esorta il Papa, “trasmettete ai vostri figli l’amore per Dio e per il prossimo”.

Una raccomandazione anche alle Chiese particolari e alle parrocchie ad “essere attente alle necessità vostre e di tutta la gente in mobilità”. “La Chiesa – ha rimarcato Francesco – si preoccupa dei problemi che accompagnano la vostra vita itinerante, e vuole aiutarvi ad eliminare i pregiudizi che a volte vi tengono un po’ ai margini”.  “Possiate sempre svolgere il vostro lavoro con amore e con cura – è dunque il suo auspicio – fiduciosi che Dio vi accompagna con la sua provvidenza, generosi nelle opere di carità, disponibili ad offrire le risorse e il genio delle vostre arti e delle vostre professioni”.

Prima di concludere una nota a braccio, in riferimento al capolavoro felliniano e alla indimenticabile musica di Nino Rota. “Voi – ha affermato Bergoglio – non potete immaginare il bene che fate. Un bene che si semina. Quando suonavano quella bella musica della Strada, ho pensato a quella ragazzina che con la sua umiltà, il suo lavoro itinerante del bello, è riuscita ad ammorbidire quel cuore duro di un uomo che aveva dimenticato di piangere. E lei non ha saputo quello, ma ha seminato. Voi seminate questi semi che fanno bene a tanta gente e che voi forse non conoscerete. Ma siate sicuri: voi fate queste cose. E grazie di questo, grazie!”.

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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