Ramadan: gli auguri delle chiese europee e mediorientali

Messaggi di distensione arrivano dal Patriarca caldeo Sako, dal cardinale Marx e dal Patriarcato di Gerusalemme

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Il Patriarca caldeo di Baghdad, Louis Raphael Sako, ha augurato ai musulmani iracheni un “Ramadan eccezionale” al fine di rinnegare ogni possibile settarismo e favorire una “cultura della riconciliazione” e i “valori condivisi di tolleranza, prossimità e amicizia”.
Nel suo messaggio riportato dall’agenzia Fides, il Patriarca scrive: “Il mese di Ramadan offre un tempo propizio per il digiuno, la preghiera, per pentirsi e cambiare la mentalità e i comportamenti (metanoia), allo scopo di vivere in pace con se stessi e gli altri”.
L’augurio di Sako è per una pronta liberazione dell’intero territorio nazionale dal pericolo del terrorismo islamico, per il quale chiede le preghiere dei cristiani, ringraziando peraltro quanto fatto finora dall’esercito iracheno per contrastare l’Isis.
Messaggi per il Ramadam sono arrivati anche dal Patriarcato di Gerusalemme, rivolti ai musulmani di Siria, Iraq, Egitto, Giordania e Terra Santa. “In un Medio oriente scosso dalla violenza — si legge in un messaggio — imploriamo Dio di aiutare gli uomini a rispettarsi l’un l’altro, a pregare e a dare prova di coraggio perché l’odio e l’ingiustizia non diventino legge nella nostra regione, culla della civiltà”.
Tra le chiese europee, spicca il messaggio del cardinale arcivescovo di Monaco e Frisinga e presidente della Conferenza Episcopale Tedesca, Reinhard Marx, che ha chiesto piena collaborazione tra le religioni, prendendo le distanze da tutte le iniziative che possano limitare la libertà religiosa dei musulmani in Germania.

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ZENIT Staff

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