In Calabria, precisamente a Santa Domenica di Placanica (RC), nella Locride, è presente la comunità mariana dello “Scoglio”. La stessa è nata dall’opera evangelizzatrice di fratel Cosimo Fragomeni, terziario francescano, che nel 1968 vide per la prima volta la Madonna apparirgli su uno scoglio. Attualmente, sono circa un milione i pellegrini che ogni anno si recano a Santa Domenica per assistere alle catechesi ed alle funzioni liturgiche. L’albero si vede dai frutti: guarigioni, conversioni, vocazioni emergono proprio in questo lembo di terra calabra dove lo Spirito soffia continuamente.
Zenit ha voluto approfondire l’argomento proponendo un’intervista a padre Rocco Spagnolo (Superiore Generale dei Missionari dell’Evangelizzazione, fondati da padre Vincenzo Idà), convinto sostenitore della realtà mariana ed autore di due libri (entrambi editi dalla San Paolo: Fratel Cosimo, un bagno di luce; Breviario di fratel Cosimo, 365 meditazioni) sul terziario francescano e sulla realtà dello “Scoglio”.
Padre Rocco, si può dire che Lei è stato tra i primi a seguire le vicende dello Scoglio. Ha subito creduto a tale realtà o aveva inizialmente dei dubbi sull’autenticità di fratel Cosimo?
Per tutte le scelte ci vuole discernimento. Ovviamente, l’ho usato per fratel Cosimo e la sua Fondazione. Mi sono messo in una posizione di ascolto e onestà intellettuale. Ho visto “il dito di Dio” in questa realtà mariana che seguo da quarant’anni. Il vescovo di Locri-Gerace, mons. Francesco Oliva, l’11 febbraio 2016, ha emesso il decreto con cui ha elevato il luogo di culto a santuario diocesano, con denominazione “Santuario diocesano Nostra Signora dello Scoglio”. Considero grazia e privilegio l’essere stato il primo sacerdote ad essere mandato ufficialmente dalla chiesa ad accompagnare quanto avveniva a Santa Domenica di Placanica (RC). Per me fratel Cosimo porta avanti, ormai da quasi mezzo secolo, una delle più formidabili esperienze di fede degli ultimi decenni. Infatti, passano da lì circa un milione di pellegrini all’anno, provenienti da tutto il mondo.
Che valore hanno per la Chiesa le apparizioni private?
La Chiesa non obbliga a credere alla apparizioni o alle rivelazioni private. Lascia liberi. Esse, per loro natura, non aggiungono nuovi contenuti al deposito della fede. La rivelazione privata si riferisce alla “pratica della fede”. Ha a che fare, cioè, più con l’etica che con la fede. Infatti, il ruolo “non è quello di migliorare” o di “completare” la rivelazione definitiva di Cristo, ma di aiutarla a vivere più pienamente in una determinata epoca storica (CCC n°67). Da qui la grande valenza pastorale. Pertanto, conversioni, vocazioni, accrescimenti della fede, profezie, miracoli, guarigioni che avvengono nei luoghi delle apparizioni, per la Chiesa sono segni della credibilità della rivelazione privata. Potrebbero essere, cioè, epifanie di Dio. Per intervento divino, accadono fatti soprannaturali anche nella storia della chiesa, non solo nella storia biblica. È la stessa Chiesa che afferma la possibilità di interventi straordinari di Dio. Infatti, ad esempio, verifica ciò nei processi di canonizzazione e di beatificazione quando richiede il miracolo per riconoscere la santità.
Ci sono criteri oggettivi per stabilire se le presunte rivelazioni o apparizioni sono vere?
Certamente. La Congregazione per la Dottrina della Fede ha pubblicato ufficialmente vincolanti norme di procedura. Ha stabilito inequivocabili criteri positivi e criteri negativi. Sono stringenti. Vanno applicati. Ricordo che li ho riportati nel mio libro Fratel Cosimo, Un bagno di luce (pp. 29-33).
Lei è un esperto di “mistica”, avendo seguito diverse personalità in questo campo della fede. Ci può dire chi è la persona “mistica”?
Il mistico è chi fa un’esperienza autentica del mistero. Ogni cristiano è un mistico. Non dobbiamo usare, quindi, questo termine solo per chi ha fenomenologie straordinarie, come, ad esempio, le stigmate. Allora, chi è? Rispondo alla domanda. È una figura poliedrica dalle tante dimensioni. Siccome parla con Dio, essendo impastato di preghiera, dico che è un orante. Parlando di Dio e su Dio, dico che è anche un teologo. Diffondendo il Vangelo, è anche un evangelizzatore. Parlando a nome e per conto di Dio, è anche un profeta, e sicuramente è un uomo di Chiesa che dilata la comunione. Nel mistico, quindi, ci sono tante sfaccettature.
Molti bollano le persone che vivono tali esperienze come un reflusso medievale ed oscurantista…
Sbagliano. Cosa c’entra il Medioevo? Perché riesumare l’oscurantismo? Dio, secondo la sua sapiente pedagogia, ha la possibilità di manifestazioni divine lungo il crinale della storia. Essendo Signore del mondo, agisce quando e come vuole. Chi glielo può impedire? Non c’è, per fortuna, cessazione dell’azione salvifica della Trinità nella storia della salvezza, nonostante che la rivelazione di Cristo fosse definitiva. Quindi, ci vuole religioso rispetto e atteggiamento docile e disponibile. Chi scomoda i rigurgiti medievali, stia certo, non conosce né il medioevo, né la teologia, né la dottrina della chiesa. Anche perché, i mistici ci sono sempre stati nella Chiesa dagli inizi fino ai nostri tempi. I mistici vissuti prima del medioevo, come li classificherebbero? Sarei curioso di sapere quale epoca storica scomoderebbero.
Secondo Lei perché molte persone si affidano maggiormente alle parole dei mistici e non dei sacerdoti?
Bella domanda. È vero che si affidano più ai mistici? Io, onestamente, non lo so. Dove ciò accade, forse, è dovuto al fatto che vedono più autenticità e credibilità. Ho conosciuto e conosco santi sacerdoti che hanno avuto ed hanno un grande seguito. Per esempio, il Servo di Dio, padre Vincenzo Idà, mio fondatore (1909-1984), ha avuto grande seguito e continua ad averlo. E Papa Francesco? Non è seguito da credenti e non? Allora, per quanto ci riguarda, chiediamo a Dio il dono di una fede autentica e di una carità operosa.
Consiglia ai nostri lettori un viaggio in Calabria per conoscere la spiritualità dello Scoglio ed incontrare fratel Cosimo?
Lo consiglio vivamente. Santa Domenica di Placanica (RC) è un posto che tutti, almeno una volta nella vita, dovrebbero visitare. È una vallata semplice ed aspra, dai colori straordinari. Un luogo ideale per riflettere sul senso cristiano della vita, sulla prossimità che si apre agli altri per ricevere conforto, per scoprire la logica del dono che va condiviso. Garantisco che ognuno qui, avvolto di luce e bellezza, può respirare un po’ di aria pura del Vangelo. Assicuro i vostri lettori che, se verranno, conosceranno la Calabria più bella. Non è retorica, né gratuita propaganda. Provare per credere.
Ogni cristiano è un mistico, non solo chi ha ‘apparizioni’…
Padre Rocco Spagnolo, Superiore Generale dei Missionari dell’Evangelizzazione, racconta la straordinaria realtà della comunità mariana dello “Scoglio”, in Calabria