A boat carrying migrants trying to reach Europe

Foto © Guardia di Finanza - Ufficio Centrale Relazioni con il Pubblico

Migranti, nuove tragedie in mare. Onu chiede a UE "risposta globale"

Due naufragi in due giorni nel Mediterraneo. Ban ki-Moon loda “i grandi sforzi” di Italia e Europa per salvare i profughi, ma avverte: “2016 letale, circa mille morti in più rispetto all’anno scorso”

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Il dramma delle migrazioni prosegue senza pietà. Due giorni fa una nuova tragedia nel Mar Mediterraneo – la seconda in due giorni – con il naufragio di un motopeschereccio al largo della Libia con a bordo uomini, donne, alcune anche incinte, bambini e minori non accompagnati. Circa 560 i migranti tratti in salvo dall’acqua, mentre sono 5 le salme recuperate dai soccorsi; secondo i testimoni, tuttavia, potrebbero essere un centinaio le vittime rimaste intrappolate nella stiva.
A poco meno di 24 ore dal naufragio,  ieri mattina un altro drammatico ribaltamento: un centinaio di migranti sono stati avvistati aggrappati a un barcone in legno rovesciato a circa 35 miglia nautiche dalle coste libiche. In 96 non ce l’hanno fatta; tra questi anche un bambino di 5 anni ricoverato all’ospedale di Lampedusa in stato di ipotermia. Si temono circa 30 vittime.
Il dramma coinvolge ormai tutta l’Europa. Anche il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha espresso la sua preoccupazione per la perdita di vite umane che – secondo dati Onu – nel 2016 quasi il doppio rispetto all’anno precedente: “Il 2016 è stato particolarmente letale, con 2.510 morti contro i 1.850 registrati nello stesso periodo del 2015”, ha detto.
Il segretario delle Nazioni Unite, pur lodando “i grandi sforzi dell’operazione congiunta italiana ed europea” per salvare i profughi, chiede dunque “una risposta collettiva ai grandi movimenti di migranti”, oltre che il rafforzamento dei soccorsi in mare per prevenire nuove tragedie. Ciò include un allargamento delle vie legali di immigrazione. “Il vertice del 19 settembre su questo tema sarà una occasione speciale di creare accordi e dimostrare maggiore solidarietà con i Paesi che ospitano i profughi”, ha sottolineato Ban Ki-moon.
Sulla stessa scia, il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, in un messaggio ai prefetti per la Festa della Repubblica che si celebra domani 2 giugno, ha lanciato un vigoroso appello a “garantire condizioni generali di sicurezza e di rispetto della dignità” dei migranti.

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ZENIT Staff

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