Si è svolto ieri sera, nei Giardini Vaticani, il tradizionale momento di preghiera a conclusione del mese mariano di maggio. Dopo la recita del rosario, la processione aux flambeaux dalla Chiesa di Santo Stefano degli Abissini fino alla Grotta di Lourdes con il rito presieduto dal cardinale Angelo Comastri, vicario del Papa per la Città del Vaticano, alla presenza di numerosi cardinali, vescovi e fedeli.
Dopo il canto delle Litanie Lauretane, il porporato ha pronunciato una breve meditazione a partire dalla immagine della Pietà di Michelangelo, esposta nella Basilica di San Pietro. “Dio – ha detto Comastri, come riportato dalla Radio Vaticana – ha mandato suo Figlio dentro la nostra storia contorta per raddrizzarla”; Egli “ha bussato al cuore di Maria che ha detto il suo sì”. Lo stesso “sì” colmo di umiltà che oggi viene chiesto a tutti i fedeli.
Il cardinale ha quindi sottolineato l’importanza della preghiera, che “trasforma la vita, trasforma le relazioni”. “Ripetiamo il Rosario nella famiglia” ha raccomandato, per poi ricordare le parole di Franҫois Mauriac, brillante scrittore cattolico del secolo scorso, che disse: “Quando stringiamo la corona del rosario, noi stringiamo la mano della Madonna”.
La Vergine, ha rimarcato Comastri, “ci aiuta ad attraversare la strada della vita, che oggi in modo particolare è piena di pericoli, ma con la mamma ogni figlio si sente sicuro. Lasciamoci con questo impegno: riportiamo il rosario nelle famiglie. È il più bel fiore che possiamo, stasera, consegnare a Maria”.
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Comastri chiude il mese mariano: "Riportiamo il rosario nelle famiglie"
Ieri sera il tradizionale momento di preghiera nei Giardini Vaticani con la recita del rosario e la processione fino alla Grotta di Lourdes