Per dirla con Gustav Mahler: “La tradizione non è culto delle ceneri, ma custodia del fuoco”. È questa la sintesi perfetta del principio che ispira il Teatro Quirino di Roma, guidato da Geppy Gleijeses, insieme ai suoi validi collaboratori, tra cui, il noto regista e drammaturgo Guglielmo Ferro. Dati alla mano, il direttore dimostra come dal 2009, gli incassi siano raddoppiati, così come gli abbonamenti e di aver reso il teatro “un luogo dove passare il tempo”, sempre aperto e fonte di molte iniziative, così come auspicava Vittorio Gassman, che al Quirino dà il nome.
“Lasciati coinvolgere” è il motto della nuova stagione, puntando dritto al cuore del suo pubblico, che è il protagonista della nuova campagna abbonamenti, con i volti impressi sulle locandine insieme a quelli degli attori protagonisti: non più spettatori anonimi ma testimonial integrati. Tante le iniziative per fidelizzare e avvicinare il pubblico, come il Teatro Quirino Contest, che premia i vincitori del pensiero più divertente sul Quirino, con delle t-shirt col marchio. Una personalizzazione che sembra conquistare il pubblico, che lo ha eletto “il tempio della prosa” romana, sia per numero di abbonamenti che accessi quotidiani.
Tante e disparate le proposte della stagione: dal Pirandello L’uomo col fiore in bocca, per la regia di Gabriele Lavia, che ne sarà anche il protagonista, col suo talento e umorismo impareggiabili, all’intensa Giuliana De Sio nel cult Notturno di donna con ospiti, per la regia di Enrico Maria Lammanna e per la prima volta, il balletto di Mosca in La bella addormentata di P. I. Ciaikovskij. E poi, il divertentissimo e affiatato duo Massimo Dapporto-Tullio Solenghi in Quei Due-Il sottoscala, che racconta una storia d’amore tra due barbieri gay nell’Inghilterra degli anni ’60, nascosti, in un sottoscala per le pesanti legge omofobe e la severità delle pene.
Inoltre due classici del cinema per la prima volta a teatro: Il Sorpasso di Dino Risi, per la regia di Guglielmo Ferro, in onore della brillante commedia all’italiana e in ricordo di Ettore Scola, recentemente scomparso, che con Risi fu autore della sceneggiatura e Luci della Ribalta di Charlie Chaplin, che racconta la storia di un clown in declino, per la regia di Giuseppe Emiliani con Antonio Salines e Marianella Bargilli. E, invece, in memoria di Eduardo De Filippo, per la regia dell’inimitabile Liliana Cavani, dal cinema prestata al teatro, Filumena Marturano con Mariangela d’Abbraccio nel ruolo della protagonista e Geppy Gleijeses nel ruolo di Domenico Soriano, con la speranza di rievocare i fasti di Marcello Mastroianni e Sophia Loren.
In cartellone non mancherà Shakespeare. Lo straordinario Luca De Fusco con Macbeth e tutto il suo meraviglioso team di teatro e danza, per le coreografie di Noa Wertheim e le musiche originali di Ran Bagno e un innovativo Amleto, con e per la regia di Daniele Pecci, reduce da un intervento alle corde vocali, che porta in scena la modernità attuale di un uomo dubbioso, appeso a un destino sconosciuto, per molti versi, contemporaneo. Immancabile, per tradizione, un grande classico siciliano. E per la regia di Guglielmo Ferro, nel 2017 toccherà a I Malavoglia di Giovanni Verga, interpretato da un incommensurabile Enrico Guarneri, beniamino ormai del Quirino, apprezzato dal pubblico di ogni età, sempre in tandem con Ferro.
Infine, tra le novità di quest’anno anche una sezione “grandi eventi” – per quanto sia già arduo immaginarsi un programma più imponente e notevole di questo – che spazia dal balletto di Roma con Romeo e Giulietta, a una rivisitazione del film La grande guerra di Mario Monicelli riadattata da Edoardo Sylos Labini, alle acrobazie comiche dei The black Blues Brothers.
Foto Teatro Quirino
Da Shakespeare a Verga, da Monicelli a De Filippo: tutto il Quirino 2016/17
Molte rivisitazioni dei classici del cinema nella prossima stagione dello storico teatro romano, intitolato a Vittorio Gassman