Proseguire nello sforzo di “difendere la dignità umana di tutti coloro che si trovano in carcere”. È l’incoraggiamento che Papa Francesco rivolge ai cappellani delle carceri riuniti da oggi pomeriggio fino al 1° giugno presso il Consiglio d’Europa a Strasburgo per l’incontro promosso dal CCEE dal titolo ‘Radicalizzazione nelle carceri: una visione pastorale’.
In un telegramma, a firma del cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, inviato ai promotori dell’incontro, il Papa esprime il suo apprezzamento “al Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa, alla Commissione internazionale della Pastorale nelle carceri e alla Missione permanente della Santa Sede per aver organizzato questo importante evento”.
A “tutti coloro che sono al servizio delle comunità carcerarie”, Francesco assicura poi “la sua solidarietà nella preghiera e la sua profonda gratitudine per i loro sforzi nel difendere la dignità umana di tutti coloro che si trovano in carcere”. Allo stesso modo, ringrazia anche i cappellani carcerari “per assistere i detenuti nel celebrare l’Anno giubilare della misericordia fruttuosamente”.
A tal proposito nella missiva viene ricordata la lettera del 1° settembre 2015 con la quale si concede l’indulgenza in occasione del Giubileo straordinario. “Nelle cappelle delle carceri – si legge – potranno ottenere l’indulgenza, e ogni volta che passeranno per la porta della loro cella, rivolgendo il pensiero e la preghiera al Padre, possa questo gesto significare per loro il passaggio della Porta Santa, perché la misericordia di Dio, capace di trasformare i cuori, è anche in grado di trasformare le sbarre in esperienza di libertà”.
In un telegramma, a firma del cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, inviato ai promotori dell’incontro, il Papa esprime il suo apprezzamento “al Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa, alla Commissione internazionale della Pastorale nelle carceri e alla Missione permanente della Santa Sede per aver organizzato questo importante evento”.
A “tutti coloro che sono al servizio delle comunità carcerarie”, Francesco assicura poi “la sua solidarietà nella preghiera e la sua profonda gratitudine per i loro sforzi nel difendere la dignità umana di tutti coloro che si trovano in carcere”. Allo stesso modo, ringrazia anche i cappellani carcerari “per assistere i detenuti nel celebrare l’Anno giubilare della misericordia fruttuosamente”.
A tal proposito nella missiva viene ricordata la lettera del 1° settembre 2015 con la quale si concede l’indulgenza in occasione del Giubileo straordinario. “Nelle cappelle delle carceri – si legge – potranno ottenere l’indulgenza, e ogni volta che passeranno per la porta della loro cella, rivolgendo il pensiero e la preghiera al Padre, possa questo gesto significare per loro il passaggio della Porta Santa, perché la misericordia di Dio, capace di trasformare i cuori, è anche in grado di trasformare le sbarre in esperienza di libertà”.