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Eredi dei doni divini

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Mc 12,1-12

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Lettura
La parabola di Gesù suona come un ammonimento alle guide di Israele: esse sanno fare il loro mestiere, sono capaci di portare frutto e un frutto buono, ma sono totalmente fallimentari nella relazione. Gesù denuncia così la profondità del peccato di ognuno: l’uomo trasforma arbitrariamente in possesso personale ciò che gli è stato affidato come dono, e per difendere questa indebita appropriazione è capace di arrivare a recidere la sorgente divina, fonte del suo essere.
Meditazione
La reazione dei vignaioli rivela dove possa condurre una crisi di identità mal governata: un suicidio morale e una violenza ripetuta. La confusione consiste in un malinteso sul fare che deteriora completamente la persona. I vignaioli sembrano domandarsi: “Se dobbiamo dare i frutti, per che cosa avremmo lavorato?”, eppure colui che viene a chiedere è lo stesso che ha affidato la vigna; inoltre, non riescono a cogliere due evidenze: il padrone chiede “la sua parte”, non tutto, e il fatto di chiedere il frutto del lavoro implica che egli valuti positivamente la loro opera. Ma, una cosa è il servizio, la diaconia, il ministero-sacramento, come il presbiterato: si tratta di un fatto ecclesiale di cui il singolo non può sentirsi padrone, non lo può pretendere e non lo deve esercitare a proprio piacimento. Altra faccenda è il carisma, questo è sì un dono personale dello Spirito, ma sempre in vista della comunità intera; esso riguarda il modo con cui la persona vive, annuncia e promuove l’unico Vangelo di Gesù Cristo. Criterio del carisma è l’unità ecclesiale non l’evidenza o la soddisfazione di colui che ne ha beneficiato. Si parla poi tanto di vocazione! Ad esempio, la vita monastica o religiosa è una vocazione, ma più un carisma personale, per vivere in pienezza uno stato evangelico, da discepoli, fondato sul Battesimo. La vocazione è un evento fondante che orienta al discepolato e dal quale provengono i diversi servizi e ministeri, anche ordinati, la scelta di vita consacrata nelle sue molteplici forme, la scelta del matrimonio. Non esiste, come spesso si afferma, la “vocazione a”; la chiamata è solo “da”, cioè da Gesù Cristo, per stare con Lui e poi viene il resto (Mc 3,13ss.). La vocazione ha la sua origine nel Battesimo, per questo riguarda tutti nella Chiesa.
Preghiera
Maria, Mater admirabilis! Tu che per noi provi anche oggi i dolori del parto, aiutaci a ritrovare noi stessi, smarriti e dubbiosi in questo esilio dei nostri peccati. Tu, Madre nostra, ascolta ogni nostro lamento, come, sotto la Croce, raccogliesti l’ultimo grido del tuo Figlio Gesù.
Agire
Come Maria “unita agli Apostoli in orazione”, pregherò in modo particolare per la Chiesa e svolgerò più volentieri i servizi nella mia comunità sacerdotale, religiosa o parrocchiale.
Meditazione del giorno a cura di don Marco Simbola, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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