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Correggere l’indirizzo

Ad ogni azione che sono tentato di compiere “per me”, correggo l’indirizzo ripetendo a Gesù: “per te”

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Rinello lo vedevo tutto contento e fiero all’arrivo della posta. Non gli pareva vero poter dimostrare a se stesso e ai compagni che anche lui era “qualcuno” per qualcuno.
C’è stato un periodo, piuttosto lungo, in cui Rinello proprio non riceveva posta da nessuno…Si era appartato, era immusonito e…depresso. Per tentare di rimettersi in carreggiata, nel periodo di vacanze natalizie, ha scritto una bellissima e lunghissima lettera e l’ha indirizzata a se stesso…E’ chiaro che tutti ce ne siamo accorti; ma gli abbiamo risparmiato i nostri motteggi.
Io sto parlando del mio compagno di scuola; sto quindi parlando d’un altro. Ma, a dirvi il vero, mi trovo anch’io continuamente tentato a fare altrettanto. Tutto quello che faccio, tutto quello che dico, ogni operazione spirituale o materiale, visibile o sconosciuta agli altri…tendo ad attribuirla a me stesso, ad “indirizzarla a me”.
M’accorgo che il destinatario di ogni mio pensiero o interesse è, istintivamente, l’io. Ed è chiaro che nessuno può sollevarsi da solo se immerso nelle sabbie mobili.
Dio ci ha dato un prossimo…mi spinge ad interessarmi di lui, come m’interesso di me stesso; tutto ciò che sono e faccio mi comanda di indirizzarlo a Gesù nel prossimo per ritrovarmi in lui e amare meglio me stesso.
Ecco perché ad ogni azione che sono tentato di compiere “per me”, correggo l’indirizzo ripetendo a Gesù: “per te”. Questo risana me e valorizza quello che faccio.
Ciao da p. Andrea
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Andrea Panont

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