IOR sede in Vatican City

Torreone IOR / ZENIT - HSM, CC BY-NC-SA

IOR. Vaticano sequestra conti a imprenditore Proietti. Intanto due consiglieri si dimettono

L’imprenditore romano, attualmente ai domiciliari, sotto inchiesta in Italia per bancarotta fraudolenta. Dimissioni di Clemens Börsig e Carlo Salvatori per “divergenze di opinione” su gestione Istituto

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È finito sotto inchiesta in Vaticano l’imprenditore romano Angelo Proietti, indagato in Italia per bancarotta fraudolenta, a cui sono stati sequestrati i conti presso lo Ior. Non nuovo alle cronache giudiziarie, Proietti è da anni amministratore unico della “Edil Ars”, società attiva nel settore delle costruzioni di edifici ma anche della conservazione e restauro di opere d’arte, che “tuttora – come si legge sul sito – è appaltante di lavori presso lo Stato della Città del Vaticano nell’Apsa e nel Governatorato”.

Il suo è uno dei pochi casi di sequestro preventivo di conti correnti di un cittadino italiano presso l’Istituto per le Opere di Religione, disposto il 19 maggio scorso, su richiesta dei Pm della Capitale, dal Gip Cinzia Parasporo che, con lo stesso provvedimento eseguito dal Nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza, ne ha anche disposto l’arresto ai domiciliari con divieto di comunicazioni. La Procura di Roma contestava in particolare a Proietti di aver distratto “ingenti somme di denaro”, quantificate in oltre 11 milioni di euro, dal patrimonio di due società a lui riconducibili e averne provocato il fallimento.

In collaborazione con le Autorità italiane, e in risposta alle notizie apparse nei giorni scorsi sulla stampa italiana sulla vicenda del fallimento della ditta, la Santa Sede ha voluto chiarire dunque la sua posizione. In una nota diffusa oggi dalla Sala Stampa vaticana si legge quindi che: “Le competenti Autorità della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano hanno avviato le indagini stabilite dall’ordinamento vaticano nel 2013, dando seguito a segnalazioni di attività sospette riconducibili al sig. Proietti, sottoponendo a sequestro tutte le risorse finanziarie interessate”.

Dall’avvio delle indagini, informa il comunicato, le Autorità vaticane “hanno richiesto la collaborazione e scambiato informazioni con le competenti Autorità italiane, secondo quanto stabilito dai rispettivi ordinamenti e i Protocolli d’intesa in vigore”. “Nello Stato della Città del Vaticano – si legge ancora – è attualmente in corso un procedimento penale e le Autorità competenti stanno valutando anche l’esistenza di eventuali danni nei confronti di enti della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano”.

“La vicenda di Proietti – ha spiegato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi – non è un problema che ci poniamo perché ce lo ha detto la Procura della Repubblica, ma un problema che noi già ci eravamo posti su cui erano state avviate delle procedure e su cui, siccome si sono verificati problemi anche in Italia, si è collaborato e si collabora”. Quindi, ha aggiunto il gesuita, “c’è una iniziativa da parte del Vaticano di cui anche le autorità italiane hanno preso atto”.

La notizia sulle indagini nei confronti di Proietti è stata diffusa nel giorno in cui due membri del Consiglio di sovrintendenza dello Ior, Clemens Börsig e Carlo Salvatori, hanno presentato le loro dimissioni al presidente della Commissione cardinalizia di vigilanza sull’Istituto, il cardinale Santos Abril y Castillò.

“Due cose ben distinte” sottolinea padre Lombardi, spiegando in una nota che “tale passo va compreso nel quadro delle legittime riflessioni e opinioni circa la gestione di un Istituto di natura e finalità così particolari come lo Ior”. “Divergenze di opinioni che sono normali sul modo di gestire un ente” come l’Istituto per le Opere di Religione. “I due consiglieri – recita la nota ufficiale – hanno offerto un contributo competente e qualificato in questa fase importante per la stabilità e integrità dell’Istituto e la sua conformità non solo all’ordinamento interno vaticano ma anche agli obblighi assunti dalla Santa Sede a livello europeo”.

“Il presidente della Commissione cardinalizia ha perciò ringraziato i due membri del Consiglio e ha accettato le loro dimissioni. Inizia quindi, nel pieno rispetto delle procedure previste, la fase dell’individuazione e della valutazione di nuove candidature adatte per occupare i posti divenuti vacanti nel Consiglio di sovrintendenza”. Procedura che, ha assicurato padre Lombardi, “per statuto, prevede tempi lunghi”.

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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