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Volontariato e genio femminile: due giorni di convegno nazionale a Bologna

Dal 25 al 26 maggio, l’appuntamento promosso dall’Associazione Nazionale Lavoratori Anziani

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L’Associazione Nazionale Lavoratori Anziani, ANLA, organizza a Bologna un incontro nazionale sul tema Il volto femminile del volontariato, nel quale interverranno Emma Cavallaro, presidente nazionale del ConVol, Conferenza Permanente delle Associazioni, Federazioni e Reti di Volontariato , e Roberto Museo, direttore generale del CSVnet, Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato.
Il tema proposto vuole essere un duplice percorso all’interno del mondo del volontariato, alla luce della Riforma del Terzo settore e alla ricerca della valorizzazione del “genio femminile”, a cui non sempre viene riconosciuta la sua importanza capitale. L’incontro è stato fortemente voluto dalla sede nazionale di ANLA che ha nel volontariato uno dei suoi assi strategici: in tutta Italia Anla è in prima fila per quel che concerne azioni concrete di volontariato, dalla clown-animazione nelle Marche fatta da giovani e anziani nelle RSA, alle manifestazioni culturali di primo piano in Toscana alle iniziative di solidarietà in favore delle vittime sul lavoro in Sicilia. Non a caso questo incontro nazionale si tiene a Bologna: la sezione regionale dell’Emilia Romagna vede impegnati quotidianamente un centinaio di volontari ANLA nel trasportare malati in difficoltà e bisognosi di dialisi dalle loro case alla divisione di Nefrologia dell’Ospedale Sant’Orsola Malpighi, in stretta collaborazione con il Nosocomio.
Queste e altre testimonianze sentiremo nella due giorni che si apre il 25 maggio alle 16 nella sala Londra dell’Hotel Europa con la conferenza Il volto femminile del volontariato: molte di quelle che si ritengono virtù femminili e in qualche misura lo sono anche per tanti e diversi motivi non ultimo il “genio femminile”, sono anche e/o devono diventare caratteristiche essenziali del volontariato e di ogni volontario uomo o donna. Può essere un’ulteriore responsabilità delle donne soprattutto di quelle più adulte che hanno vissuto certe trasformazioni impegnarsi perché questo avvenga. Il 26 maggio questa consapevolezza si farà strada attraverso l’ascolto di esperienze concrete di nostre amiche impegnate nel sociale, nel lavoro, nella famiglia e nel volontariato, con compiti anche di responsabilità.
Nell’attuale società liquida, dove i ruoli rischiano di confondersi, uomini e donne, ciascuno nella rispettiva specificità di sensibilità e di competenza, devono concorrere insieme e al medesimo livello di responsabilità, alla costruzione del bene comune.

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ZENIT Staff

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