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Il card. Scola celebra la Messa con gli immigrati nella Festa delle Genti

“Qui nasce la nuova Milano, la nuova Italia e – speriamo – la nuova Europa”

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Ieri, domenica 15 maggio, l’arcivescovo di Milano il cardinale Angelo Scola ha presieduto a Rho presso il Santuario della Beata Vergine Addolorata la Festa diocesana delle Genti in occasione della Solennità di Pentecoste. Presenti nella grande Chiesa molte etnie in rappresentanza di tutti i popoli che abitano Milano, immigrati nel capoluogo ambrosiano recentemente o da maggior tempo.

Nella sua omelia il cardinale Scola ha sottolineato “il bellissimo gesto vissuto da tutti come costruttori diretti di pace e di giustizia”, commosso “di poter celebrare, anche quest’anno l’Eucarestia con la nuova Milano che qui oggi è rappresentata”. A Pentecoste la chiesa celebra la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli e l’arcivescovo ha spiegato che “questo miracolo si ripete anche oggi. Nell’unico Spirito di Cristo, tante lingue, culture, popoli esprimono veramente la Chiesa Santa di Dio che è cattolica, cioè universale, raccogliendo il tutto della famiglia umana e valorizzando in essa ogni nazione ed etnia”.

“La grande trasformazione che sta avvenendo nel mondo e anche nelle terre ambrosiane – ha osservato il porporato – è caratterizzata da questo mescolamento. Così vediamo che, grazie alla vostra presenza, nasce la nuova Milano, Italia e, Dio lo voglia, la nuova Europa. Sono convinto che tra venti o trent’anni questo tipo di Eucaristia sarà normale in tutte le nostre chiese, cosicché, lentamente, vedrà la luce il nuovo cittadino milanese”.

Il cardinale ha ricordato la responsabilità, anzitutto educativa, che ne deriva. “Il modo in cui crescerete i vostri figli, come attori della metropoli del domani, chiede due precise condizioni: la serietà nel vivere l’amore coniugale in un clima di serenità e pace in famiglia e l’inserimento nella vita ecclesiale delle nostre terre”.

La preoccupazione è primariamente per le nuove generazioni: “In Europa costatiamo – ha sottolineato, infatti, Scola – che i giovani tendono ad allontanarsi dalla vita della Chiesa, assumendo, in questo, l’attitudine tanti loro coetanei italiani. Non è bene per loro, perché sarà difficile che siano artigiani di pace e di giustizia (questo il titolo delle Festa delle Genti 2016) se non seguono Gesù. Raccomando tale responsabilità ai genitori e ai nonni che non devono avere paura di richiamare i ragazzi a un cammino retto che li renda capaci di giustizia e di amore. Impegnatevi in famiglia, nelle Comunità, ma anche nelle parrocchie, nei movimenti, nelle articolazioni della Diocesi”.

Infine un pensiero anche per giovani originari dello Sri Lanka e delle Filippine, che, figli di immigrati, diventeranno preti in Duomo l’11 giugno prossimo: “Sono il frutto della vostra fede e faranno parte, a pieno titolo, del presbiterio ambrosiano”.

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ZENIT Staff

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