La misericordia per cattolici, ebrei e musulmani

Al Salone del libro di Torino una suora cattolica, un imam e un’insegnante ebrea dialogano sulla Misericordia

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Al Salone del Libro di Torino oggi, domenica 15 maggio, alle 15.30, nello Spazio Autori, padiglione 2, una suora cattolica, un imam e una insegnante ebrea dialogheranno sulla Misericordia nelle diverse fedi.
Attorno allo stesso tavolo si riuniranno la biblista suor Elena Bosetti, l’imam Yahya Pallavicini, vicepresidente del Co.Re.Is., la Comunità religiosa islamica italiana (entrambi coautori del libro insieme allo psichiatra Vittorino Andreoli e al rabbino Haim Fabrizio Cipriani), e l’ebrea Sabina Miriam Zenobi, docente di religione e allieva di Cipriani.  A moderare il dibattito fra’ Fabio Scarsato, direttore editoriale di EMP.
L’occasione è la presentazione del volume Il padre misericordioso, primo volume della nuova collana sul dialogo interreligioso “Punti d’incontro”, con testo in italiano e arabo, delle Edizioni Messaggero Padova (EMP), la casa editrice francescana del gruppo editoriale del «Messaggero di Sant’Antonio», il mensile più diffuso in Italia (dati Ads di maggio).
Il nuovo progetto editoriale di EMP è una scommessa quanto mai “visionaria”, per usare un termine che riprende il tema conduttore del Salone 2016, intitolato appunto Visioni. I titoli della collana vogliono essere libri per vincere l’ignoranza reciproca, che è la causa principale dell’odio e dell’intolleranza, per meravigliarsi assieme della bellezza e della forza della parola di Dio, nel rispetto e nell’ascolto l’uno dell’altro, anche dei differenti approcci. EMP cerca di guardare lontano, di darsi sfide che sembrano impossibili, di lavorare a progetti forti basati su una conoscenza vera, non soltanto letteraria e filosofica ma anche religiosa.
“Il nostro è un tentativo di ‘rischiare incontri là dove tutti o molti, da una parte e dall’altra, preferirebbero ideologicamente scontri” ha commentato il francescano Scarsato illustrando il progetto editoriale.
“La parola di Dio è un buon motivo, in un momento dove le parole feriscono e dividono, scagliate aggressivamente come bombe addosso a chi non è come noi, per usare parole diverse. Anzi, per “osare” parole diverse. Per questo ci è venuto in mente di progettare una collana di libri leggibili da tutti, persino da chi conosce soltanto l’arabo, e soprattutto da chiunque abbia a cuore la propria fede personale, ma ritenga che Dio è più grande anche di questa”.
Ogni libro della collana, interamente bilingue, italiano e arabo, propone un brano tratto, di volta in volta, dalle Scritture sacre di ebrei o cristiani o musulmani, commentato da vari autori appartenenti a queste fedi o laici “diversamente credenti” o non credenti, che accettano di incontrarsi e confrontarsi, con coraggio, senza pregiudizi.
E la scelta della doppia lingua, adottata in fase di ideazione della collana dall’editore padovano, si rivela oggi quanto mai in linea con quella del Salone 2016 di avere come ospite la “Cultura araba”, una nuova formula che supera la logica rigidamente geopolitica del “Paese Ospite d’onore” delle passate edizioni in favore di più ampi criteri geoculturali.
Anche “Punti d’incontro” vuole offrire occasioni di scambio lontane da semplificazioni e pregiudizi, dalla dicotomia “noi/loro”. Una sorta di bussola per navigare in un mondo sempre più complesso, in cui la parola di Dio viene spesso usata per costruire barriere anziché ponti.
 

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ZENIT Staff

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