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Custodire la verità della parola

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Gv 17,11-19

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Lettura
Gesù continua a pregare con lo sguardo al Cielo, ma non dimentica un solo istante i discepoli. La sua gloria, che è il modo con cui il Padre ha cura di Lui, si traduce nella sollecitudine per la custodia dei suoi, lacerati fra le contraddizioni del mondo e le tentazioni del Maligno. Ma questa custodia non potrà mai essere a scapito della Verità, cioè di tutta la Parola del Padre rivelata in Gesù e da Gesù.
Meditazione
Gesù ha una conoscenza chiara del peccato, della sua gravità come della possibilità e del dovere della redenzione. Anche qui le sue certezze devono diventare per noi presa di coscienza. La visione di Gesù si muove fra due poli: il primo riguarda le conseguenze del peccato, il secondo la liberazione da esso. È inevitabile che, poiché il peccato è perdizione, tradimento della bontà della Creazione, chi ne diventa figlio, cioè chi ne condivide la qualità antidivina e se ne fa promotore, precipiti nella perdizione. Ma questo, ben lungi dal condurre al fatalismo, orienta Gesù verso la restaurazione completa di ciò che il peccato compromette. Gesù non è un qualunquista buonista ma un evangelizzatore. Il peccato porta l’uomo fuori da Dio, non solo lontano, perché il suo proposito è di estromettere Dio dal cuore dell’uomo. Non ci sono vie di mezzo nelle intenzioni del Maligno e del mondo che lo sostiene. Tuttavia, è possibile e doveroso fare di tutto per custodire ogni minimo settore di Creazione, ogni singolo uomo, nel raggio di azione del Padre, nel suo nome, al riparo di chi si voglia fare un nome a dispetto di Lui. Detto in altre parole: poiché il peccato è menzogna, deformazione della bontà di Dio nelle sue opere, occorre e soprattutto è possibilissimo che ciascuno si adoperi per consacrare di nuovo nella verità ogni realtà a lui affidata. La consacrazione del mondo non va ridotta a quella rituale, affidata ad alcuni ministri della Chiesa. Consacrare (meglio tradurre: santificare) vuol dire pensare e agire sotto l’influsso dello Spirito Santo, affinché ciascuno, a cominciare da ciò che è piccolo ed appare insignificante, riporti tutto a lode e gloria di Dio, al servizio e alla promozione dell’uomo, fuori da logiche di possesso o di asservimento. La redenzione appartiene alla Chiesa, quindi, a ciascuno.
Preghiera
Maria, Vas spirituale! O Maria, più che i vati, i profeti di Israele, tu riveli la potenza dello Spirito Santo. Apri i nostri cuori alle vere ispirazioni, che ci fanno riconoscere il tuo Figlio Gesù, venuto nella nostra carne mortale, per condurci con Lui, nello stesso Spirito, fino alla gloria.
Agire
Come Maria “custodiva tutto nel suo cuore”, non mi lascerò attrarre o ingannare dalle cose del mondo, ma rinnoverò il mio intimo per una presenza migliore nel mio ambiente.
Meditazione del giorno a cura di don Marco Simbola, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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