Paraguay: i 40 anni del Piccolo Cottolengo di Don Orione

I festeggiamenti alla presenza dell’arcivescovo di Asunción, monsignor Edmundo Valenzuela Mellid

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I primi missionari orionini arrivarono a Ñeembucú nel 1976 con l’apertura di una prima struttura di accoglienza e nel 1988 aprirono a Mariano Roque Alonso il Piccolo Cottolengo di Don Orione.
Oggi il Cottolengo Paraguayano, che sopravvive grazie ai sovvenzionamenti dello Stato e agli aiuti dei benefattori, ospita 72 persone con disabilità, poveri e abbandonati dai loro familiari. Molti degli assistiti hanno bisogno di assistenza continua, perché non autosufficienti.
L’anniversario è stato ricordato con una solenne celebrazione presieduta dall’arcivescovo di Asunción, Mons. Edmundo Valenzuela Mellid che ha evidenziato durante la sua omelia come “quale sia stato l’esempio di Don Orione, che non ha mai chiuso gli occhi davanti alla sofferenza degli altri”.
“In questo luogo – ha proseguito l’arcivescovo riferendosi al Piccolo Cottolengo – si abbraccia, come ha fatto Don Orione, la sofferenza, la malattia. Non si guarda dall’altra parte, non si è distratti e influenzati dalle mode del consumismo, come accade a molti cristiani mondanizzati. Ma, al contrario, si pone attenzione e ci si dedica completamente ad una speciale opera di misericordia: alleviare le sofferenze dei malati e degli abbandonati”.
L’arcivescovo di Assuncion ha poi ricordato che “nel Cottolengo, non solo si aiutano socialmente i poveri, i disabili e gli abbandonati, ma c’è molto più di questo, perché la fede dei religiosi e della famiglia orionina, degli assistenti, dei medici, degli infermieri, del personale di servizio, la fede di tutti trova fondamento nell’incontro con Cristo”.
Mons. Valenzuela ha poi lanciato un appello “chiedo allo Stato del Paraguay, al Ministero della Salute e alle istituzioni che si occupano del bilancio annuale a favore delle opere sociali destinate ai più poveri, affinché facciano tutto il necessario perché questa comunità religiosa possa continuare a guarire le ferite e a curare gli abbandonati. Non siamo indifferenti ai bisogni dei nostri fratelli abbandonati”.
Il vescovo ha infine affermato che la Chiesa in Paraguay è soddisfatta di questa grande opera di carità e di misericordia portata avanti dai religiosi orionini, perché il Piccolo Cottolengo è una manna dal cielo per la società e per le famiglie, ed ha concluso ricordando il 12° anniversario della canonizzazione di San Luigi Orione, il grande santo della carità.

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ZENIT Staff

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