“Celebrare i valori che ci uniscono tutti”, è il titolo del messaggio diffuso quest’anno dalla Conferenza delle Chiese europee (Kek) in occasione della Giornata dell’Europa che si celebra il prossimo 9 maggio. Il Vecchio Continente “deve continuamente riscoprire la sua identità come progetto per la pace, la democrazia e i diritti umani”, si legge nel testo.
“Molteplici sfide intersecano e sfidano il progetto europeo e il suo rapporto con la comunità globale. Violenza e conflitti sorgono dentro e al di là dell’Europa. La crisi dell’accoglienza dei rifugiati continua, senza trovare una soluzione e i Paesi stanno fallendo al loro obbligo morale e legale di proteggere coloro che sono nel bisogno”. “Anche la vita economica e politica europea sono in crisi”, sottolinea la Kek, osservando che “gli effetti del perdurare della crisi economica mondiale e la crescente competizione tra gli interessi nazionali stanno creando instabilità all’interno dell’Eurozona”.
Guardando al prossimo referendum nel Regno Unito che potrebbe rimodellare l’Ue e il modo con cui i Paesi al suo interno si relazionano tra di loro, le Chiese cristiane europee osservano che “l’euroscetticismo è in aumento e, con esso, le nuove forme di nazionalismo”. Compito della Chiesa, in mezzo a queste situazioni critiche, è dunque “dare voce alla speranza profetica”, aiutando l’Europa a riscoprire il suo progetto e la sua identità.
“L’Unione europea – conclude la Kek – è stata fondata sul rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e dei diritti umani. Insieme siamo chiamati a difendere questi valori comuni che hanno contribuito a fondare le istituzioni politiche europee. La Conferenza delle Chiese europee afferma che le Chiese, la società civile e le istituzioni politiche possono contribuire alla costruzione della pace e dell’unità per il bene dell’Europa e del genere umano”.
“Molteplici sfide intersecano e sfidano il progetto europeo e il suo rapporto con la comunità globale. Violenza e conflitti sorgono dentro e al di là dell’Europa. La crisi dell’accoglienza dei rifugiati continua, senza trovare una soluzione e i Paesi stanno fallendo al loro obbligo morale e legale di proteggere coloro che sono nel bisogno”. “Anche la vita economica e politica europea sono in crisi”, sottolinea la Kek, osservando che “gli effetti del perdurare della crisi economica mondiale e la crescente competizione tra gli interessi nazionali stanno creando instabilità all’interno dell’Eurozona”.
Guardando al prossimo referendum nel Regno Unito che potrebbe rimodellare l’Ue e il modo con cui i Paesi al suo interno si relazionano tra di loro, le Chiese cristiane europee osservano che “l’euroscetticismo è in aumento e, con esso, le nuove forme di nazionalismo”. Compito della Chiesa, in mezzo a queste situazioni critiche, è dunque “dare voce alla speranza profetica”, aiutando l’Europa a riscoprire il suo progetto e la sua identità.
“L’Unione europea – conclude la Kek – è stata fondata sul rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e dei diritti umani. Insieme siamo chiamati a difendere questi valori comuni che hanno contribuito a fondare le istituzioni politiche europee. La Conferenza delle Chiese europee afferma che le Chiese, la società civile e le istituzioni politiche possono contribuire alla costruzione della pace e dell’unità per il bene dell’Europa e del genere umano”.