Civil unions between homosexuals

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Unioni civili. Per il MpV la fiducia è una “forma di ricatto”

Gigli e Casini presentano un ultimo “appello alla ragione” per impedire l’approvazione della legge alla Camera

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Un piccolo pamphlet che ha tutto il sapore di un ultimo accorato appello per evitare l’approvazione delle unioni civili alla Camera. Si intitola Appello alla ragione e si compone di 16 pagine e 12 punti, la pubblicazione a cura di Carlo Casini, edita dal Movimento per la Vita, in cui si argomenta a favore della famiglia naturale, per contrastare il ddl di imminente approvazione.
Articolato soprattutto sui fondamenti giuridici e costituzionali, oltre che etici, della famiglia naturale, il documento mette innanzitutto in luce che “non basta lo stralcio dell’adozione”, anche perché i sostenitori dell’originario ddl Cirinnà “hanno già ottenuto che la riforma della Legge sull’adozione dei minori sia avviata presso la Commissione Giustizia della Camera”.
La presentazione dell’opuscolo è avvenuta stamattina alla Camera dei Deputati, alla presenza di Carlo Casini, magistrato ed europarlamentare, e dell’on. Gianluigi Gigli, suo successore alla guida del Movimento per la Vita.
Secondo Gigli, l’approvazione del ddl sulle unioni civili rischia di portare una “vera e propria rivoluzione antropologica” ed un “sovvertimento epocale della famiglia”, con serie incongruenze anche sul piano costituzionale, poiché confonde le prerogative della famiglia naturale, tutelata all’art. 29, con quelle delle “formazioni specifiche”, di cui all’art. 2.
Si giunge così ad un paradosso: coppie omosessuali sterili potrebbero aver diritto, ad esempio, alla pensione di reversibilità, a differenza di coppie di fatto eterosessuali con prole.
Anche la mozione contro l’utero in affitto è stata giudicata dal presidente del Movimento per la Vita “totalmente edulcorata e risciacquata”, in quanto vi manca l’esplicita condanna della maternità surrogata ottenuta all’estero.
Gigli ha poi denunciato la “forzatura procedurale” della fiducia che, peraltro senza alcun dibattito in sede di commissione, attribuisce di fatto al governo la paternità del ddl sulle unioni civili.
L’auspicio del presidente del Movimento per la Vita è quindi per una scossa alle coscienze dei parlamentari, perché agiscano indipendentemente dalla “disciplina di partito”, sebbene “di questi tempi la coscienza sia in ribasso”.
Da parte sua, Casini ha ricordato come una prima versione del suo Appello alla ragione fosse stata diffusa già in occasione del voto in Senato, tuttavia adesso il testo si presenta “giuridicamente più dettagliato”.
La bozza di legge sulle unioni civili, ha aggiunto l’ex presidente del Movimento per la Vita, differisce dal matrimonio in pochissimi particolari, tra cui l’assenza di pubblicazioni e dell’obbligo di fedeltà.
Nella misura in cui, la differenza sessuale è, secondo natura, ciò che garantisce la procreazione, quindi “il futuro”, la famiglia concerne l’“interesse pubblico”, mentre le unioni omosessuali, al massimo, possono interessare il diritto privato (secondo la fattispecie delle “formazioni specifiche” tutelate dall’art. 2 della Costituzione), e comunque sempre nell’ambito dei diritti dei singoli, non degli istituti.
Se si seguisse il principio della equiparazione di tutte le “formazioni sociali” alla famiglia, per assurdo, si potrebbe arrivare ad “attribuire la pensione di reversibilità ai religiosi dei conventi”, ha affermato ironicamente Casini, secondo il quale l’imposizione della fiducia è “una forma di ricatto”.
Riprendendo la parola, l’onorevole Gigli ha parlato delle unioni civili come un “esperimento psicopedagogico sulla pelle dei minori” dagli “esiti imprevedibili”. Anche l’attuale presidente del Movimento per la Vita ha criticato il ricorso alla fiducia, in quanto il ddl sulle unioni civili non è un “provvedimento governativo”.
Le prospettive di un ritiro della fiducia o di un voto contrario della Camera, ha ammesso Gigli, sono ridotte al lumicino, in quanto non c’è alcuna volontà politica e la maggioranza pone davanti a tutto la tenuta del governo.
“Rendendo uguali cose disuguali – ha proseguito il parlamentare – abbiamo dato un’arma potentissima alla magistratura e ad alcune correnti culturali” influenti a livello comunitario, pertanto l’Europa potrà rivendicare all’Italia ulteriori diritti in nome della “non discriminazione”, mentre la magistratura italiana sta già sdoganando l’adozione omosessuale con le note recenti sentenze.
Interpellato da Zenit sulle possibilità di un appello al presidente della Repubblica, di un intervento della Corte Costituzionale o di un referendum abrogativo, Gigli ha affermato che “tutte e tre le strade sono percorribili” ma difficilmente potrebbero risultare efficaci.
In particolare il referendum richiederebbe “uno sforzo organizzativo notevole”, con il quorum e l’ammissibilità costituzionale tra gli scogli da superare: “in particolare il quorum sappiamo quanto negli ultimi anni abbia rappresentato un elemento problematico”, ha aggiunto il presidente del Movimento per la Vita.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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