Un nuovo grande evento di fede accompagnerà l’Anno giubilare: l’ostensione, dal 3 al 15 maggio a Roma, delle reliquie dei Santi Filippo e Giacomo, apostoli di Gesù Cristo. La Basilica dei Santi Apostoli, situata nell’omonima piazza a due passi dall’Altare della Patria, esporrà alla devozione popolare questa antichissima testimonianza del cristianesimo e di una fede vissuta sino al martirio.
Filippo e Giacomo, entrambi del I secolo d.C., il primo originario di Betsaida, in Galilea, il secondo – detto Giacomo il Minore – dai dati biografici incerti, entrambi si misero alla sequela di Gesù, di entrambi parlano i Vangeli ed entrambi furono martirizzati.
Dal 560 circa, epoca di papa Pelagio I, i resti dei due apostoli sono conservati nella basilica romana che, dagli anni ’60 del Quattrocento, è retta dai Frati minori conventuali per volontà del cardinale Giovanni Bessarione e di Pio II Piccolomini. Le spoglie dei due apostoli furono ritrovate nel 1875, nell’altare di marmo frigio di Pelagio, sotto l’altare maggiore, sopra il quale nei secoli erano stati sovrapposti altri altari.
La ricognizione sui resti dei santi Filippo e Giacomo è iniziata lo scorso 5 aprile nella cripta della Basilica in forma privata, alla presenza della comunità dei frati francescani con il Ministro generale fra Marco Tasca, il frate guardiano del Convento fra Roberto Brandinelli, il parroco fra Agnello Stoia con alcuni parrocchiani, delle autorità diocesane preposte – tra le quali monsignor Slawomir Oder -, del professor Francesco D’Andria – archeologo dell’Università di Lecce cui si deve la scoperta della prima sepoltura dell’apostolo Filippo nell’antica Hierapolis, in Turchia.
E ancora del professor Nazareno Gabrielli, già dirigente del Gabinetto di ricerche scientifiche dei Musei Vaticani, che sta coordinando gli esami sulle reliquie, insieme ad alcuni membri del comitato scientifico per lo studio dei reperti. Del team degli archeologi fanno parte il dott. Pietro Zander, responsabile della necropoli vaticana e il dott. Simone Schiavone, frate minore conventuale; la dott.ssa Barbara Santoro per lo studio dei tessuti.
Un aspetto, quello dello studio sulle reliquie, di certo non secondario, considerato che nel corso dell’ultima ricognizione non si disponeva ovviamente di tutte quelle tecnologie che consentiranno, oggi, di acquisire numerose e nuove informazioni. All’indomani della ricognizione, infatti, sono subito iniziati gli studi sulle reliquie che proseguiranno ancora per giorni, con l’obiettivo di ampliare le conoscenze e le notizie sui due testimoni del Risorto.
Ma, al di là dell’aspetto scientifico, il momento atteso dai fedeli sarà aperto martedì (3 maggio), solennità liturgica dei due apostoli, con una messa solenne alle ore 18.30 in Basilica, presieduta dal cardinale Francesco Coccopalmerio.
La visita alle reliquie – che saranno esposte nella cappella del Crocifisso (in fondo alla navata laterale destra) – sarà possibile ogni giorno, ininterrottamente dalle ore 7 alle 20. Il 14 maggio, alle ore 20.30, si celebrerà la veglia di Pentecoste del Settore Centro presieduta da monsignor Filippo Iannone, vicegerente della Diocesi di Roma, alla presenza del vescovo eletto, monsignor Gianrico Ruzza.
“Poter essere a contatto così diretto con gli apostoli Filippo e Giacomo – commenta il parroco fra Agnello Stoia -, in occasione dell’anno giubilare della Misericordia indetto dal nostro vescovo papa Francesco, è una gioia grande che desideriamo francescanamente condividere il più possibile. Siamo quindi ben felici di ospitare tutte quelle comunità che desiderano, in questa particolare circostanza, organizzare un pellegrinaggio presso la nostra basilica”.
Nell’occasione dell’importante evento devozionale, sono state invitati chiese e oratori, in Italia e all’estero, intitolati ai due apostoli per condividere questo momento di fede.
Basilica dei Santi Apostoli
Giubileo. Dal 3 al 15 maggio, esposte a Roma le reliquie degli apostoli Filippo e Giacomo
Il periodo di ostensione avverrà nella Basilica dei SS. Apostoli che da secoli custodisce i resti dei due martiri. Messa di apertura con il card. Coccopalmerio