Il 14 aprile Andrea Tornielli e Mariolina Migliarese hanno presentato a Milano, al Centro culturale Rosetum, la quarta edizione del libro “Strappata all’abisso. Dagli psicofarmaci alla fede” scritto da Milly Gualteroni, edito da Ares.
Il libro racconta la storia di una ragazza di antica e solida famiglia lombarda. Dopo una formazione culturale brillante e internazionale e dopo alcuni anni di insegnamento, si fa giornalista nei periodici patinati e alla moda della scintillante ‘Milano da bere’. In quel turbinio di feste, sesso, intrighi, vanità, non si cura di vincoli etici, respinti come anacronistici ‘moralismi’.
Dietro questa facciata si nasconde però una tragedia: una depressione devastante che, due volte all’anno, l’atterra, implacabile, nella ricorrenza delle date che hanno straziato la sua prima giovinezza. Il suicidio, prima, del fratello maggiore, a venticinque anni, e, poi, dell’amatissimo padre, noto medico, malato di tumore.
La depressione la trascina in un baratro sempre più oscuro, e per tre volte tenta di fuggire dalla vita.
Un incubo, nascosto dietro una maschera mondana, tenuto per molti anni malamente a bada con farmaci tanto moderni quanto dannosi e inutili terapie psicologiche.
Ma quando la discesa all’inferno sembra aver raggiunto il fondo, ecco irrompere il Mistero, e questa donna razionale, che ironizza sulle superstizioni soprattutto se religiose, è come presa di mira da una serie di eventi inspiegabili, impressionanti.
Una Luce inattesa che porta con sé la liberazione del corpo e dell’anima. Un’avventura che ancor oggi continua, dove fede e ricerca psicologica si intrecciano, e che la protagonista racconta qui, senza nulla nascondere e nulla aggiungere.
Per scrivere queste pagine Milly Gualteroni ha vinto a fatica il riserbo naturale, il disagio di confessarsi in pubblico. Ma, dice, questo sacrificio era per lei il dovere di testimoniare a tanti sofferenti nel corpo, nella psiche, nell’anima che una resurrezione è possibile, che Qualcuno attende dietro l’angolo chiunque voglia afferrare la mano che gli è tesa.
Grande risalto al libro della Gualteroni è stato dato dalla stampa nazionale. Ha scritto Andrea Tornielli su La Stampa: “Una profonda depressione che si presenta a ogni anniversario dei suicidi del fratello e del padre. Un’esistenza libertina alla ricerca di un significato. Tre drammatici tentativi di togliersi la vita, grida mute di una donna che chiede disperatamente aiuto. Infine l’affacciarsi della domanda: “E se fosse una chiamata di Dio?”, che la conduce alla fede attraverso personalissime esperienze. È la storia appassionatamente raccontata dalla giornalista Milly Gualteroni, che rilegge la depressione con gli occhi della conversione”.
Sul quotidiano Libero Caterina Maniaci ha aggiunto: “Dalla scintillante Milano da bere al buio della depressione. E come unica via di uscita gli psicofarmaci. Una strada che sembra portare dritta al suicidio. Poi, invece, cambia tutto”. Antonia Arslan su Famiglia cristiana ha scritto invece: “Si legge di un fiato questa storia avvincente e realistica, in cui l’Autrice si consegna al lettore con un candore che emoziona”. E Vittorio Messori su Il Timone ha chiosato: “Il mistero del sovrannaturale ha un ruolo decisivo in questo racconto struggente di desiderio di morte e di improvvisa risurrezione. Se Milly si è decisa a confessare tutto, ma proprio tutto, compresi certi episodi tanto sconvolgenti quanto inesplicabili, non è certo per sé, ma per gli altri”.
Milly Gualteroni (Sondrio, 1957). Dopo un diploma di High School in California e la Maturità classica nella sua città, si è laureata all’università di Padova in Lingue e Letterature Straniere, specializzandosi in Glottologia. Vincitrice di ruolo, insegna Lingua e letteratura inglese.
Diventata giornalista professionista, lavora per Gran Bazaar, L’Uomo Vogue, Chi, Cosmopolitan, Panorama e con altri quotidiani nazionali. Ha frequentato la Facoltà di psicologia della Cattolica di Milano, la Facoltà Teologica Cattolica di Milano e quella Valdese di Roma.
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Dagli psicofarmaci alla fede. La storia di Milly Gualteroni
Nel libro “Strappata dall’abisso” la giornalista racconta come ha ritrovato la fede, dopo tre tentativi di suicidio per la depressione e la sofferenza della morte del fratello e del padre