Ho assistito alla scena tanto eloquente quanto ordinaria. Un bambino, che di solito contemplo sorridente e fiero in braccio alla mamma, me lo ritrovo seduto per terra in un angolo del pianerottolo di casa…
Frignava e, capriccioso, non voleva essere raccolto dalle braccia della mamma…In disaccordo con la mamma non accettava di essere innalzato dal sorriso e dalle braccia di colei che vuole abbassarsi per fargli da piedestallo.
Non vedevo il monumento nella sua completezza: la mamma ritta in piedi, orgogliosa di tenere all’altezza della sua guancia quella del figlio. Quanto era alta la mamma, altrettanto era innalzato il piccolo.
Appare chiaro che la piccolezza del figlio canta al mondo intero la grandezza della mamma e la maestosità della mamma dimostra a tutti la fortuna che il figlio eredita quando si lascia innalzare.
Chi si abbassa, sarà esaltato. Mi par di capire che posso anch’io essere innalzato all’altezza di Dio proprio e solo quando sono cosciente della mia piccolezza. Guardando alla “bassezza” della sua serva, “grandi cose” ha potuto fare l’Onnipotente in Maria.
Magnifico monumento all’umiltà che il cielo ha eretto sulla terra. L’Altissimo s’abbassa fino al niente della creatura per innalzarla fino a sé. La miseria assunta dall’Amore può cantare la sublimità della misericordia, la piccola nube della terra esaltata nel sole può rivelare e cantare i colori del cielo.
Ciao da p. Andrea
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Chi si umilia sarà esaltato
L’Altissimo s’abbassa fino al niente della creatura per innalzarla fino a sé