La “gioia dell’amore” abbraccia chi è ferito e umiliato

I cardinali Baldisseri e Schönborn commentano la seconda esortazione apostolica di papa Francesco

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Era probabilmente l’appuntamento più atteso dell’anno in Sala Stampa Vaticana. La presentazione della Amoris laetitia, seconda esortazione apostolica post-sinodale di papa Francesco, annunciata la scorsa settimana dal portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, si è tenuta stamattina con la significativa convergenza del punto di vista dei pastori con quello dei laici.
All’illustrazione generale del documento pontificio da parte del cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei Vescovi, è seguito l’approfondimento da parte del cardinale arcivescovo di Vienna, Christoph Schönborn.
Hanno commentato la Amoris laetitia dinnanzi ai giornalisti accreditati alla Sala Stampa Vaticana anche Franco Miano, docente di Filosofia Morale all’Università di Roma – Tor Vergata, già presidente nazionale dell’Azione Cattolica, e sua moglie Giuseppina De Simone, docente di Filosofia, presso la Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli.
Il cardinale Baldisseri ha messo in evidenza subito tre elementi. In primo luogo l’uscita dell’esortazione apostolica durante il Giubileo della Misericordia, la cui bolla di indizione viene citata nel documento direttamente “sei volte”.
La riflessione del Pontefice e dei padri sinodali, ha poi osservato il porporato, si inserisce nel solco della “forte crisi” di cui l’istituto familiare risente nel “mondo intero”. Al tempo stesso, ha ricordato, “le società umane, segnate da conflitti e violenze, hanno bisogno di riconciliazione e di perdono, a cominciare dal loro nucleo vitale: la famiglia. Il Giubileo della misericordia – ha aggiunto – è davvero una buona notizia per le famiglie di ogni continente, specialmente per quelle ferite e umiliate”.
Vi è poi la “piena continuità” con la precedente esortazione apostolica di Bergoglio, la Evangelii Gaudium, aprendo così la strada “dalla gioia del Vangelo alla gioia dell’amore nella famiglia”.
Il Segretario del Sinodo dei Vescovi ha quindi menzionato alcuni ‘numeri’ dell’esortazione apostolica, a partire dai “padri della Chiesa” (San Leone Magno e Sant’Agostino), fino ai “teologi medievali e moderni” (San Tommaso, citato 19 volte; San Domenico; Beato Giordano di Sassonia; Alessandro di Hales; Sant’Ignazio di Loyola, 3 volte; San Roberto Bellarmino; San Giovanni della Croce).
Non mancano, tuttavia, anche citazioni da autori contemporanei, peraltro, non tutti cattolici o credenti: Joseph Pieper, Antonin Sertillanges, Gabriel Marcel, Erich Fromm, Santa Teresa di Lisieux, Dietrich Bonhoeffer, Jorge Luis Borges, Octavio Paz, Mario Benedetti, Martin Luther King.
Tra i documenti pontifici dei predecessori vengono citati: Casti connubii di Pio XI; Mystici Corpori Christi di Pio XII; Humanae vitae del Beato Paolo VI (2 volte + 4 volte in altri documenti citati nel testo); leCatechesi sull’amore umano (23 volte) e Familiaris consortio (21 volte + 6) di San Giovanni Paolo II; Deus Caritas Est di Benedetto XVI (9 volte + 1). Il Concilio Vaticano II viene citato ben 22 volte + 6; il Catechismo della Chiesa Cattolica 13 volte + 2. Inoltre, oltre a 16 + 1 citazioni di Evangelii gaudium, spiccano le Catechesi sulla famiglia di papa Francesco pronunciate in occasione delle udienze generali, che vengono citate 50 volte.
Da parte sua, il cardinale Schönborn ha posto in evidenza come la Amoris laetitia, pur essendo un documento piuttosto corposo (264 pagine), sia piuttosto coerente con lo stile di Bergoglio: “semplice”, “concreto”, ricco di “parole che scaldano il cuore”, a maggior ragione, se si tratta della famiglia, “una delle realtà più elementari della vita”.
Papa Francesco ha quindi realizzato un documento in cui “parla delle famiglie con una chiarezza che difficilmente si trova nei documenti magisteriali della Chiesa”, ha commentato il porporato austriaco.
Il linguaggio della Amoris Laetitia, ha aggiunto Schönborn, punta ad un superamento delle divisioni: tutte le famiglie – sia quelle “a posto” che quelle “irregolari” – sono accomunate dall’essere “in cammino”. Enfatizzare tale distinzione da parte della chiesa “può ferire”, anche perché “noi tutti abbiamo bisogno di misericordia” e nessuno deve essere “condannato”, né “disprezzato”.
Parlare di misericordia, ha precisato l’arcivescovo di Vienna, non ha nulla a che vedere con il “lassismo”, sebbene non ci si possa limitare a una “denuncia retorica dei mali attuali”.
Il Papa, ha proseguito Schönborn, insiste nel non “rinunciare a proporre il matrimonio allo scopo di non contraddire la sensibilità attuale, per essere alla moda, o per sentimenti di inferiorità di fronte al degrado morale e umano” (AL 35). Al contrario Francesco esorta ad uno “sforzo più responsabile e generoso, che consiste nel presentare le ragioni e le motivazioni per optare in favore del matrimonio e della famiglia” (AL 35).
Serve, sottolinea il Santo Padre, una “salutare reazione autocritica”, anche riguardo a una tendenza a presentare “un ideale teologico del matrimonio troppo astratto, quasi artificiosamente costruito, lontano dalla situazione concreta e dalle effettive possibilità delle famiglie così come sono” (AL 36).
C’è poi il delicatissimo passaggio del “discernimento personale” in particolare riguardante le “situazioni difficili” e “complesse”. In tal senso il Papa ricorda che compito della Chiesa è “formare” le coscienze, non sostituirle”, mostrando così una grande fiducia verso i fedeli.
Due “posizioni erronee” evidenziate da Bergoglio sono il “rigorismo”, per il quale molti pastori si limitano ad applicare le “leggi morali a coloro che vivono in situazioni ‘irregolari’, come se fossero pietre che si lanciano contro la vita delle persone. È il caso dei cuori chiusi, che spesso si nascondono perfino dietro gli insegnamenti della Chiesa” (AL 305).
Al tempo stesso, “niente è così esigente come l’amore” ed esso “non si può avere a buon mercato”. Per questo, ha poi concluso il cardinale Schönborn, “nessuno deve temere che Papa Francesco ci inviti, con Amoris laetitia, a un cammino troppo facile. Il cammino non è facile, ma è pieno di gioia!”.
L’esortazione apostolica Amoris laetitia, è stata accolta con “grande commozione” e “profonda gioia” dai coniugi Miano, che hanno sottolineato il “linguaggio diretto, semplice per tutti”, lontano dallo stile degli “addetti ai lavori” e degli “specialisti della pastorale”.
Il magistero di papa Francesco sulla famiglia, hanno commentato i Miano, aiuta a far luce su “un’esperienza incredibilmente bella: quella dell’aprirsi del cuore, dell’allargarsi dello sguardo, e di riuscire finalmente a vedere il tesoro che abbiamo tra le mani, il bene grande che è nella normalità della nostra vita”.
“È come se il Papa dicesse: fermiamoci un attimo, lasciamoci per un attimo alle spalle i rumori, le corse, gli affanni, la ridda di voci che quotidianamente ci investe fino a sommergerci, e proviamo ad ascoltare, ad ascoltare la nostra vita in quello che ha da dirci veramente, ascoltiamo quello che accade dentro di noi, quello che muove il nostro cuore”, hanno aggiunto i coniugi.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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