A una settimana dalla pubblicazione dell’Esortazione Apostolica post-sinodale Amoris laetitiae, il cardinale Walter Kasper corregge leggermente il tiro: il prossimo documento di papa Francesco, a suo avviso, non sarà “rivoluzionario” perché Bergoglio è un “riformatore”.
Il presidente emerito del Pontificio Consiglio per l’Unità dei Cristiani è intervenuto stamattina a Roma, al Congresso apostolico europeo sulla misericordia, ospitato presso la basilica di Sant’Andrea della Valle, dove, a margine delle sessioni, ha precisato non conoscere ancora i contenuti dell’Esortazione Apostolica.
“Non l’ho letta, non conosco nessuna riga – ha dichiarato il porporato tedesco, secondo quanto riferito dal SIR – ma ho fiducia che il Papa troverà le parole giuste anche per fare pace nel dibattito e soprattutto per confortare le famiglie e per spiegare quello che è il concetto cristiano, cattolico della famiglia e dare forza per vivere il mistero d’amore nella famiglia”.
Kasper è poi tornato sulla controversia dell’eucaristia ai divorziati risposati, sulla quale due anni fa, le sue ‘aperture’ avevano destato accese discussioni. “Ognuno di noi ha bisogno della misericordia, ma soprattutto queste persone, che hanno un percorso molto difficile”, ha detto il cardinale, sottolineando che “non cambia la dottrina, ma la disciplina può essere cambiata” e che le persone in situazioni matrimoniali irregolari potrebbero essere ammesse a ruoli di ministerialità laicale (padrini, lettori, ecc.)
Quanto all’Esortazione Apostolica, l’ex capodicastero si attende che il testo del Papa rimanga “sulla linea del Sinodo”, ricordando che il documento finale era stato votato “con la maggioranza dei due terzi”. La linea del Papa, ha ribadito il porporato, anche sulla famiglia, è quella della misericordia, ovvero “non il dito alzato ma la mano tesa per aiutare le persone in difficoltà”.
Le dichiarazioni odierne del cardinale Kasper appaiono come una parziale marcia indietro a quanto da lui stesso dichiarato lo scorso 17 marzo all’AGI: “Il documento segnerà l’inizio della più grande rivoluzione nella Chiesa da 1500 anni a questa parte”, aveva affermato meno di due settimane fa il porporato tedesco.
Sempre in mattinata, Kasper ha dichiarato che tra Benedetto XVI e Francesco c’è “profonda continuità” e “non opposizione come alcuni dicono”. Papa Ratzinger, ha aggiunto, “lascia una grande, profonda eredità nella Chiesa, perché è un Papa teologo straordinario, come mostrano le sue omelie e le sue catechesi”.
Nel corso del convegno, il presidente emerito del Pontificio Consiglio per l’Unità dei Cristiani ha anche puntualizzato che la misericordia non equivale affatto a “buonismo”, né a un “cristianesimo a buon mercato”, perché Dio non può essere “per così dire solo gentile e innocuo”, né evitare di prendere “sul serio il male e i peccati”.
Inoltre, ha aggiunto, la misericordia non può essere soltanto “un linguaggio del cuore” o “una compassione emozionale passiva”, quando essa è soprattutto “un combattimento attivo contro il male”.
“Il problema fondamentale della pastorale”, ha poi concluso Kasper è “come parlare di Dio in una situazione secolarizzata, dove Dio è diventato uno straniero in Europa, dove in moltissimi cuori non c’è più, o sembra non esserci più, la domanda e il desiderio di Dio, e in molti contemporanei manca, per così dire, l’antenna che potrebbe captare il nostro messaggio”.
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Esortazione apostolica. Kasper: “Non mi aspetto un documento rivoluzionario”
Il cardinale tedesco fa marcia indietro rispetto alle dichiarazioni di un paio di settimane fa e afferma la “profonda continuità” tra Benedetto XVI e Francesco