Pietro piange il suo peccato, mi spiega Anselmina: “ha rinnegato tre volte il Maestro; l’ha fatta grossa”. Mi sono permesso di precisarne le espressioni: “Piange, ma non è disperato, perché Pietro è cristiano”.
Pietro ora piange di gioia! Si è accorto che la Misericordia ha superato il peccato. Al primo, insopportabile rammarico di sentirsi cenere, è subentrata la gioia del perdono. Nei corridoi del tribunale che lo condannava, Gesù ha incontrato Pietro.
Gli occhi della misericordia hanno incrociato quelli del tradimento. L’apostolo, spergiurando, aveva da poco rinnegato tre volte il maestro.
Nel baratro del peccato si è perpetrato il micidiale crollo dell’uomo. Ma proprio in quel tonfo, la Misericordia ha superato e sovrabbondato intonando l’inno del trionfo. Pietro ha colto tutta la bellezza del perdono.
In Pietro la Miseria si è sposata con la Misericordia. La tristezza si è tramutata in gioia. Pietro ha sentito vere le parabole che Gesù pareva raccontare solo per lui: “c’è più gioia in cielo per uno che si pente…”
Gli occhi di Gesù lo rassicurano e gli ricordano parole già udite: “il Padre gli corse incontro, gli gettò le braccia al collo….. bisogna far festa…”
Le lacrime di Pietro si sono trasformate in perle di gioiosa riconoscenza. Come per Pietro, così anche per me e per te.
Ciao da p. Andrea
Per richiedere copie dei libretti di padre Andrea Panont e per ogni approfondimento si può cliccare qui.
Duccio di Buoninsegna (1260 – 1318) / Wikimedia Commons - The Yorck Project, Public Domain
Lacrime di gioia
“C’è più gioia in cielo per uno che si pente…”, anche per Pietro che pianse amaramente dopo il suo triplice rinnegamento