Church of the Holy Sepulchre

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Gerusalemme: la tomba di Cristo sarà restaurata

Il cantiere all’interno della Basilica del Santo Sepolcro è stato inaugurato il 22 marzo da leader cattolici, ortodossi e armeni. Il luogo santo sarà comunque accessibile al culto dei fedeli

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Proprio a ridosso della Pasqua, in pieno Triduo, giunge notizia che nella basilica del Santo Sepolcro inizieranno a breve i lavori di restauro dell’edicola che avvolge il sepolcro vuoto del Cristo Risorto. La conferma della voce, che circolava già da diverse settimane, è stata data dalla Custodia di Terra Santa sul proprio sito.
La possibilità di restaurare il tempietto che ospitò il corpo di Gesù Cristo tra il Venerdì Santo e la Resurrezione, è stata vagliata dai responsabili delle Chiese di Terra Santa che custodiscono la basilica del Santo Sepolcro. Il manufatto attuale fu edificato nel 1809-1810 e versa in uno stato di degrado avanzato.
I lavori e le consultazioni recenti hanno dato luogo a una conferenza che si è svolta tenuta nella capitale greca ai primi di marzo, con la partecipazione di alcuni ministri del governo greco, dell’arcivescovo greco-ortodosso di Atene e di tutta la Grecia, Hieronymos II, del patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme, Teofilo III, del Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa, e del patriarca armeno di Gerusalemme, Nourhan Manougian.
Nel dibattito si è evidenziato come l’imponente via vai di fedeli, pellegrini e turisti contribuisce a rendere fragile l’edificio. Il respiro dei visitatori provoca umidità, la quale altera le malte. In tal senso contribuisce anche il calore prodotto dall’ardere delle candele. Altro fattore è determinato dai terremoti che si sono succeduti negli ultimi due secoli.
Il cantiere, inaugurato la mattina del 22 marzo scorso, entrerà nel vivo dopo le celebrazioni della Pasqua ortodossa (che quest’anno ricorre il primo maggio). Si prevede che i lavori proseguiranno fino agli inizi del 2017. Il luogo santo rimarrà comunque accessibile al culto e alla devozione dei fedeli.
L’accordo raggiunto tra le Chiese è di procedere a un restauro conservativo. Si dovrà smontare l’edicola per ricostruirla identica all’attuale. Saranno sostituite soltanto le parti troppo fragili o rovinate. Le lastre di marmo in buono stato saranno ripulite e la struttura portante verrà consolidata. A finanziare i lavori le tre principali confessioni responsabili del Santo Sepolcro: cattolici, ortodossi e armeni.

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ZENIT Staff

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