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La benedizione del Giusto

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Mt 1,16.18-21.24

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Lettura
Le Scritture non ci tramandano neppure una frase di san Giuseppe, uomo silenzioso e disponibile alla Volontà di Dio. Il Vangelo di Matteo afferma che, tramite Giuseppe, Gesù s’inserisce nella linea delle promesse fatte al re Davide, dal quale discende «secondo la carne» (Rm 1,3). La collaborazione di Giuseppe al disegno di Dio non si limita ad assicurare un diritto genealogico al figlio di Maria: egli partecipa con assenso di fede al disegno di Dio, non senza prove e sofferenze.
Meditazione
L’evangelista Matteo svolge la narrazione dei primi due capitoli attorno alla figura di Giuseppe, mentre Luca mette in primo piano Maria. Matteo, nell’intervento di Dio a partire dal concepimento di Gesù nel grembo di Maria, vede lo sconvolgimento dei piani di Giuseppe e il mistero che lo coinvolge, come era avvenuto nei patriarchi e nei condottieri del popolo della Prima Alleanza. Giuseppe vive con lucidità il dramma di un’azione divina trascendente e umanamente incomprensibile, senza sottrarsi al piano divino, che richiedeva la sua collaborazione. Il compito di Giuseppe non si esauriva nel garantire l’appartenenza del figlio di Maria alla discendenza davidica, ma lo coinvolgeva nel tutelare la fama di Maria di fronte alla gente, proteggerne il figlio, generato in lei dallo Spirito Santo, dargli il nome di Gesù e accompagnare tutta la famiglia nello sviluppo del piano divino. Il brano del Vangelo di Luca, che oggi può essere alternativo a quello di Matteo, ci presenta l’episodio emblematico di Gesù che, a dodici anni, manifesta la sua coscienza di essere venuto da Dio e che deve occuparsi fondamentalmente delle cose del Padre suo. Nel dialogo con i maestri d’Israele, all’interno del Tempio, Egli mostra di trovarsi a suo agio dimorando nella casa di Dio, suo vero Padre. Il senso fondamentale di questo distacco dalla famiglia terrena sta nell’affermazione della sua coscienza di Figlio, percependo e manifestando la presenza di Dio in lui come un mistero che sorpassa la comprensione degli uomini. I genitori si sentono collocati in posizione secondaria rispetto alla vocazione di Messia: essi non sono padroni del destino della sua vita. «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Gesù fa presagire che Dio lo destina a una missione che oltrepassa i confini familiari. Si tratta di un anticipo di quanto sarà poi chiaro nel ministero pubblico di Gesù.
Preghiera
O Dio, origine e fondamento della comunità domestica, fa’ che nelle nostre famiglie imitiamo le stesse virtù e lo stesso amore della santa famiglia di Nazaret e testimoniamo nella nostra società la grazia della tua benedizione e della tua presenza.
Agire
Siamo invitati a rafforzare i vincoli di amore tra i membri della famiglia, facendo crescere la comprensione e la capacità di perdono nei momenti di crisi.
Meditazione del giorno a cura di monsignor Francesco Pio Tamburrino, Arcivescovo emerito di Foggia-Bovino, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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