A faithful supports a cross during the mass celebrated by Pope Francis prior to the opening of the Holy Door of Saint Peter's Basilica

© Servizio fotografico - L'Osservatore Romano

Roma. La Via Crucis dei giovani da piazza Venezia a San Giovanni in Laterano

Appuntamento venerdì 18 marzo, alle 20. Nella basilica lateranense, il card. Vallini presiederà la celebrazione. Le meditazioni delle 14 stazioni scritte dai giovani

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Da piazza Venezia fino alla basilica di San Giovanni in Laterano, attraversando via dei Fori Imperiali e fermandosi a pregare davanti il Colosseo. Sarà questo l’itinerario di preghiera della Via Crucis diocesana dei giovani, promossa da tre Uffici del Vicariato di Roma – quelli di pastorale universitaria, giovanile e vocazionale -, che partirà venerdì 18 marzo 2016 alle ore 20 dalla chiesa di Santa Maria di Loreto al Foro Traiano.
“La Via Crucis – spiega il vescovo ausiliare Lorenzo Leuzzi, direttore dell’Ufficio per la pastorale universitaria – è un momento di testimonianza del cammino di fede che i giovani hanno vissuto nel percorso quaresimale. È infatti l’esperienza diretta dell’amore incondizionato di Cristo per noi. Questi ragazzi, che attraverseranno luoghi storici della Città Eterna, chiedono di essere amati per quello che sono, non solo per ciò che fanno. In loro c’è l’attesa dell’incontro con il Vangelo della Misericordia, che non è solo un atto di perdono ma una vera trasformazione della vita dell’uomo rendendolo capace di essere protagonista di un mondo nuovo”.
Le meditazioni delle 14 stazioni sono state scritte proprio dai giovani che hanno voluto raccontare le loro paure verso il futuro incerto, il disagio di non sentirsi adeguati alla società attuale e il timore di essere rifiutati, il dramma di tanti coetanei che a volte cercano un effimero rifugio nell’alcol o nella droga, ma anche la speranza e la certezza che la Croce non vuol dire solo dolore ma rappresenta la vittoria di Cristo sulla morte attraverso la sua risurrezione.
“La Via Crucis – sottolinea don Fabio Rosini, direttore del Servizio per le vocazioni – non è solo il dolore di Cristo ma rappresenta il cammino dell’uomo nuovo. La vita di questi ragazzi spesso è piena di precarietà, e a volte la difficoltà più grande è comprendere che quelle risposte che cerchiamo dal Signore ci vengono rese in maniera differente da come ci aspettavamo, e quindi dobbiamo fidarci e affidarci: è lì la sfida più grande perché umanamente non è facile”.
Ma la fragilità della gioventù può divenire anche una risorsa per la città. “Loro – continua don Fabio – vedono spesso delle soluzioni che noi adulti non riusciamo più a cogliere. Il loro sguardo è limpido e, nonostante le incertezze che vivono, riescono a percepire quei particolari che agli adulti spesso sfuggono”.
L’ultima tappa della Via Crucis sarà nella basilica di San Giovanni in Laterano, dove i partecipanti, passando attraverso la Porta Santa, troveranno ad attenderli il cardinale vicario Agostino Vallini che concluderà la celebrazione. “Vivere così il Giubileo – dice don Antonio Magnotta, incaricato della pastorale giovanile – è significativo per i nostri giovani perché proprio la Croce diventa la risposta a tutti i loro dubbi, a quel sentirsi molte volte non compresi e amati nel modo giusto. Camminando nelle strade di Roma, i ragazzi desiderano far sentire la loro presenza perché vogliono essere protagonisti per dare il loro contributo nuovo, concreto e pulito alla società in cui vivono”.

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ZENIT Staff

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