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Siria: il 2015 l'anno più tragico

Una relazione di alcune ong rileva che un milione e mezzo di persone ha richiesto assistenza umanitaria urgente. Si annuncia intanto che entro 18 mesi ci saranno elezioni sotto l’egida dell’Onu

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Decine di migliaia di persone uccise e circa un milione costrette a fuggire dalle loro case. Il 2015 è stato per la Siria il peggior anno dall’inizio del conflitto, nel 2011. Questa la conclusione cui è giunto un gruppo di organizzazioni umanitarie non governative in un rapporto congiunto.
“Nel 2015 un ulteriore milione e mezzo di persone ha richiesto assistenza umanitaria urgente e un milione circa è risultato sfollati in Siria o nei paesi limitrofi. Almeno 50 mila persone sono state uccise da aprile 2014”, si legge nella relazione in cui si sottolinea anche come i civili e gli operatori umanitari siano spesso presi di mira nelle zone in cui sono condotte le operazioni militari.
Intanto, mentre prosegue la tregua iniziata lo scorso 28 febbraio, si attendono i nuovi negoziati, che si terranno a Ginevra dal 14 marzo prossimo. L’inviato speciale dell’Onu per la Siria, l’italo-svizzero Staffan de Mistura, ha intanto annunciato all’agenzia di stampa russa Ria Novosti che le nuove elezioni nel Paese potrebbero tenersi sotto l’egida delle Nazioni Unite entro i prossimi 18 mesi.

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ZENIT Staff

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