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Il compimento della legge

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Mt 5,17-19

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Lettura
Nella religiosità giudaica la Legge è la sintesi di tutti i comandamenti di Dio. Essa rappresenta la saggezza e l’intelligenza che caratterizza il popolo di Dio tra gli altri popoli. Gesù conferma la validità delle norme e delle parole dei profeti, che esprimono la volontà di Dio, ma le porta a compimento. L’antica alleanza, che fondava l’osservanza della legge divina, è rinnovata nel nuovo patto siglato da Cristo con il proprio sangue. La pratica quaresimale del digiuno deve farci apprezzare il nutrimento solido della parola di Dio: «Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio» (Mt 4,4).
Meditazione
Gesù ribadisce che la Legge di Dio e le esigenze morali annunciate dai Profeti sono valide anche nella Nuova Alleanza, anzi, quello che Dio chiedeva nell’Antico Testamento serviva a preparare la venuta di Cristo, nel quale tutto si è compiuto. L’unico Dio ha parlato ai Padri e ha continuato a parlare agli uomini per mezzo di Gesù Cristo, sua Parola. C’è un solo disegno di salvezza, un solo Salvatore, destinato a creare dei due un solo popolo. Nell’Antico Testamento – dice sant’Agostino – è adombrato il Nuovo, nel Nuovo l’Antico diventa chiaro. Tutte le parole di Dio formano un’armonia e tutte insieme devono essere osservate, nella Chiesa e nella vita di ogni persona. Si tratta di cogliere il nesso vitale che sta tra l’espressione concreta dell’amore di Dio per noi e la nostra osservanza come risposta di amore. «Nei libri sacri, il Padre che è nei cieli viene con molta amorevolezza incontro ai suoi figli e discorre con essi; nella parola di Dio poi è insita tanta efficacia e potenza, da essere sostegno e vigore della Chiesa, e per i figli della Chiesa saldezza della fede, cibo dell’anima, sorgente pura e perenne della vita spirituale» (cfr. Dei Verbum, 21). La conoscenza superficiale e, spesso, insufficiente delle Scritture ha fatto ripiegare la pietà del popolo di Dio verso l’intimismo e l’interpretazione soggettiva della Parola di Dio, rendendo difficile una conoscenza adeguata della volontà del Padre e, di conseguenza, una risposta intelligente e libera al suo amore. Resta ancora molto cammino da fare per rendere familiari al popolo di Dio le abbondanti ricchezze delle divine Scritture, ricordando che «l’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo» (san Girolamo).
Preghiera
O Dio, che nelle pagine dell’Antico e Nuovo Testamento ci disponi ad accogliere il mistero pasquale di Cristo, tuo Figlio, fa’ che comprendiamo l’opera del tuo amore per gli uomini, e non disprezziamo uno solo dei tuoi precetti, come Cristo ci ha insegnato.
Agire
La Parola Dio è spirito e vita, è parola liberante e trasformante. Oggi dedichiamo del tempo alla lettura personale, familiare o comunitaria delle Scritture e all’ascolto della voce del Signore.
Meditazione del giorno a cura di monsignor Francesco Pio Tamburrino, Arcivescovo emerito di Foggia-Bovino, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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