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Il ciuccio non basta

Nel dono fatto per amore è la persona stessa che si dona. Ecco perché nulla è piccolo di ciò che si fa per amore

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Tornavo in treno da Roma a Verona, dopo una fatica abbastanza pesante. Mentre entravo in carrozza,  mi sono imbattuto in una famigliola. La mamma aveva in braccio Denis di pochi mesi che, dormendo saporitamente,  dava l’intonazione al mio sognato riposo.
Cercavo di riposare, ma dopo qualche minuto di viaggio tutta la carrozza seguiva ininterrotto e in crescendo il pianto del piccolo. Era Denis. Ho  chiesto delicatamente ai due giovanissimi genitori, ancora inesperti, il perché di quel pianto ininterrotto. Si sono schermiti:”Ha sonno…è stanco…è irrequieto”. Inutili i tentativi come il ciuccio, il biberon, le carezze, i vari ritmi di ninna nanna.
Ma poi mi hanno confidato che il piccolo aveva fame e la mamma non sapeva come concedersi in una carrozza tanto affollata. Li ho aiutati a liberare due posti vicini per creare il minimo di intimità.
Il piccolo voleva solo poppare. Aveva diritto della mamma. Il latte della mamma è per lui la mamma. Gli bastava solo la mamma e nient’altro che il dono della mamma. Il latte della mamma è la mamma stessa. Il dono che tu fai sei tu stesso. Il dono di Dio è Dio stesso.
Nel dono fatto per amore è la persona stessa che si dona. Ecco perché nulla è piccolo di ciò che si fa per amore. Il dono non può essere disgiunto dal donatore, è un tutt’uno con lui.
Ogni mio prossimo in qualunque suo pianto, grido di allarme, preoccupazione, anche se mi maltrattasse, da me vuole, e ne ha diritto, il dono totale di me. E’ l’amore più vero e più grande che può placare il fratello e definirmi cristiano.
Ciao da p. Andrea
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Andrea Panont

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