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Gomito a gomito

Stare vicini gli uni agli altri, segno della comunione fra i partecipanti all’Eucaristia e con Gesù

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Per celebrare la santa Messa, mi dirigo verso la cappella chiamata “piccola via”.
Mi aspettano una trentina di fedeli accorsi per il rito. Sono talmente sparsi nel grande spazio vuoto, che mi soffermo davanti a loro con il calice in mano. Li guardo serenamente, ma curioso di carpirne le reazioni.
Mentre il loro sguardo mi interroga, li invito a ripetere con me le parole del canto che solitamente si fa all’inizio di una celebrazione: “O Signore, raccogli i tuoi figli…” Fingo di non ricordarmi le altre parole per sollecitare la loro memoria per il versetto seguente: “Nella chiesa i dispersi raduna”.
Sorpresi dalla attualità di queste parole… le ripetiamo lentamente insieme. Non abbiamo terminato di pronunciare il versetto che li vedo sorridenti e radunati ai primi banchi in posizione corretta.
Superfluo, ma pertinente il commento: in una famiglia, papà, mamma e figlioli, per il pranzo, si siedono a tavola, stando gomito a gomito. Sono vicini per scambiarsi le parole di amore e di perdono che costruiscono l’unità familiare e trovano la forza di rattoppare qualche ferita e lenire i dolori della giornata.
I grandi liturgisti ci ricordano che il segno da far emergere nella celebrazione eucaristica è proprio quello della comunione fra i partecipanti e con Gesù. Gomito a gomito, possono scambiarsi il segno della pace e riconciliarsi con il fratello.
Allora il cuore canterà le parole del perdono reciproco, armonizzate nel rigo della Misericordia.
Ciao da p. Andrea
Per richiedere copie dei libretti di padre Andrea Panont e per ogni approfondimento si può cliccare qui.

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Andrea Panont

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