Proseguono le celebrazioni ufficiali in Terra Santa per la XXIV Giornata mondiale del Malato, ricorrenza voluta da San Giovanni Paolo II nel 1993 ogni 11 di febbraio, che per la prima volta dalla sua istituzione si svolge nella terra di Gesù. Numerosi fedeli locali, pellegrini e ammalati hanno partecipato ai diversi appuntamenti dell’edizione 2014, sul tema tratto dal Vangelo di Giovanni: “Affidarsi a Gesù misericordioso come Maria: qualsiasi cosa vi dica, fatela”.
Tutti si sono ritrovati nella serata del 10 febbraio a Nazareth per la celebrazione dei vespri e per partecipare a una processione coi flambeaux, intorno alla Basilica della Annunciazione, alla vigilia della solenne celebrazione. La cerimonia – informa il sito del Patriarcato Latino di Gerusalemme – ha avuto inizio all’esterno, davanti alla porta della Basilica, con la accoglienza della delegazione pontificia presieduta da mons. Zygmunt Zimowski, inviato speciale del Santo Padre e presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Operatori Sanitari.
I fedeli si sono poi recati nella basilica superiore per il canto dei vespri in rito bizantino, Ya rabba al-Quat, e per un momento di preghiera presieduto da mons. George Bacouni, arcivescovo melchita di Acco e di tutta la Galilea. Durante l’omelia, mons. Bacouni ha parlato della istituzione da parte della Chiesa della Giornata del malato, allo scopo di sensibilizzare i fedeli alle tematiche della sofferenza e per offrire agli operatori sanitari uno sguardo cristiano sulla loro missione: “Missione sia umana che divina e che raggiunge le frontiere tra la vita e la morte, tra l’uomo e Dio” ha sottolineato l’arcivescovo.
Ha poi preso la parola mons. Zimowski ricordando come la città di Nazareth, primo santuario mariano, fu scelto per la celebrazione mondiale della Giornata del Malato 2016 da Benedetto XVI, in occasione della celebrazione della Giornata del 2013 ad Altötting in Germania.
L’arcivescovo ha poi citato l’importanza del tema scelto per questa Giornata: una frase del Vangelo secondo Giovanni che riprende le parole della Vergine Maria: “Fate tutto quello che vi dirà” (Giov 2,5). Nel campo della sanità – ha detto il presule – questa frase acquista un senso concreto, poiché tutti coloro che sono al servizio del malato sono chiamati quotidianamente a compiere le opere di Misericordia, spirituali e corporali, e a porre atti d’amore verso ciascuno, quale che sia la sua condizione.
Di qui il grazie a quanti dedicano il loro tempo a chi soffre: dai medici agli infermieri, ai rappresentanti degli operatori sanitari e le istituzioni che servono la salute umana. “L’uomo – ha aggiunto Zimowski – soffre in diversi luoghi; a volte soffre terribilmente e chiama un altro uomo. Ha bisogno del suo aiuto. Ha bisogno della sua presenza”.
Nell’omelia sono risuonate forti, quindi, le parole di Papa Francesco: “Possiamo chiedere a Gesù misericordioso, attraverso l’intercessione di Maria, Madre sua e nostra, che conceda a tutti noi questa disposizione al servizio dei bisognosi e concretamente ai nostri fratelli e alle nostre sorelle malati”.
Culmine della celebrazione è stata l’Unzione degli infermi; al termine è stato annunciato che la prossima Giornata Mondiale del Malato si terrà in India. Subito dopo, intorno alla Basilica, si è snodata la processione con le fiaccole presieduta da mons. Marcuzzo, Vicario patriarcale in Israele.
I fedeli e i malati si sono recati, quindi, in preghiera davanti alla grotta della Annunciazione, nella parte inferiore della Basilica, dove la Madonna pronunciò il suo “sì” all’arcangelo Gabriele. Lì è stato cantato e recitanto il rosario in diverse lingue. Per l’occasione sono giunti da tutto il paese molti malati, ma anche da altre parti del mondo in modo speciale dall’Italia (con l’Unitalsi) e dalla Spagna (dall’Hospitalidad Jesús de Nazaret). In conclusione anche la recita della preghiera, scritta da Papa Francesco in occasione della Giornata.
Nei giorni successivi si è poi svolto, presso il Pontificio Istituto Notre Dame di Gerusalemme, un incontro tra la delegazione della Santa Sede, gli ordinari cattolici di Terra Santa e alcuni vescovi, dal titolo: “Ero malato e mi avete visitato”; è seguito un convegno teologico pastorale dal titolo: “La vita umana è sacra, preziosa e inviolabile”, tenuto dal prof. Etienne Lepicard, al quale hanno preso parte i vari rappresentanti delle realtà caritative e sanitarie della Terra Santa, condividendo le proprie esperienze ed esigenze e testimoniando il bisogno di mettere il malato al primo posto.
Patriarcato Latino di Gerusalemme - Sito ufficiale (www.lpj.org)
Mons. Zimowski in Terra Santa: "L'uomo soffre, ha bisogno d'aiuto"
Proseguono le celebrazioni in Terra Santa per la XXIV Giornata mondiale del Malato. Momento clou, i vespri nella Basilica dell’Annunciazione