Un monsignore di origine argentina, Patrizio Benvenuti, 64 anni, è stato arrestato dalla Guardia di finanza di Bolzano con l’accusa di una truffa per 30 milioni di euro raccolti a metà tra beneficenza e investimenti finanziari e finiti in un giro di riciclaggio ancora poco chiaro tra persone, società estere e italiane.
Quasi 400 persone sono state vittime del raggiro, prevalentemente residenti in Belgio (ma anche italiani e francesi) in età avanzata che versavano al sacerdote somme di denaro destinate alla sua fondazione umanitaria Kepha e invece sparsi in contocorrenti tra Germania, Stati Uniti, Panama.
L’inchiesta è partita dalla segnalazione di una suora, ex collaboratrice del prelato, insospettita da alcuni documenti bancari riferiti ad una società di capitali che le erano stati recapitati presso la propria abitazione in Alto Adige. Le Fiamme Gialle hanno anche sequestrato in via preventiva alcune proprietà appartenenti al monsignore per oltre 10 milioni; tra queste: una lussuosa dimora risalente al 1465, a Piombino, un grande sito archeologico in Sicilia, nel Centro Museale di Triscina di Selinunte e altri immobili e terreni nella zona di Rieti e Arezzo.