La città di Nazareth si prepara alla Giornata Mondiale del Malato 2016, evento che sarà celebrato nella città della Galilea il prossimo giovedì, 11 febbraio. Papa Francesco stesso ha indicato Nazareth come sede della giornata dedicata ai malati, che di solito la Chiesa cattolica celebra con solennità ogni 3 anni, come avviene con le Giornate Mondiali della Gioventù e le Giornate Mondiali della Famiglia. Una delegazione pontificia presieduta dall’arcivescovo Zygmunt Zimowski , presidente del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari, è già giunta in Terra Santa sabato scorso.
Il programma dell’evento – informa la Radio Vaticana – prevede una serie di celebrazioni liturgiche in diverse città della Terra Santa, iniziate già ieri a Ramallah, durante le quali verrà anche amministrato ai malati presenti il sacramento dell’Unzione degli infermi. Fa parte del programma anche un Simposio dedicato alle problematiche connesse con la cura dei malati terminali e con le questioni etiche del fine vita, che avrà luogo domani presso il Notre Dame de Jerusalem Center, e vedrà la partecipazione di esperti internazionali.
I vescovi ordinari cattolici hanno diffuso un comunicato in cui invitano tutti i religiosi e le religiose presenti in Terra Santa a prendere parte alle celebrazioni, favorendo soprattutto la partecipazione dei membri ammalati delle rispettive comunità.
Il programma dell’evento – informa la Radio Vaticana – prevede una serie di celebrazioni liturgiche in diverse città della Terra Santa, iniziate già ieri a Ramallah, durante le quali verrà anche amministrato ai malati presenti il sacramento dell’Unzione degli infermi. Fa parte del programma anche un Simposio dedicato alle problematiche connesse con la cura dei malati terminali e con le questioni etiche del fine vita, che avrà luogo domani presso il Notre Dame de Jerusalem Center, e vedrà la partecipazione di esperti internazionali.
I vescovi ordinari cattolici hanno diffuso un comunicato in cui invitano tutti i religiosi e le religiose presenti in Terra Santa a prendere parte alle celebrazioni, favorendo soprattutto la partecipazione dei membri ammalati delle rispettive comunità.