Don Pasqualino Di Dio sarà uno dei più giovani fra i 1071 Missionari della Misericordia che papa Francesco invierà nel mondo il 10 febbraio, mercoledì delle Ceneri, per predicare la Misericordia e assolvere i casi riservati alla Santa Sede.
Don Pasqualino, 33 anni, ha iniziato nel 1996 il movimento della Fraternità Apostolica della Divina Misericordia, oggi presente in varie Diocesi italiane. Svolge anche il ministero di esorcista nella diocesi di Piazza Arnerina.
“Sono contento – dichiara don Pasqualino – di poter svolgere questo servizio per il bene delle anime e portare a tutti l’abbraccio paziente di Dio e la benedizione del Santo Padre”.
Don Pasqualino è stato uno dei primi sacerdoti che ha incontrato Papa Francesco subito dopo la sua elezione. Il 17 marzo 2013, notandolo in mezzo alla folla, il Pontefice lo chiamó per la celebrazione nella Chiesa di Sant’Anna. Lì, il sacerdote siciliano parlò del suo impegno nelle varie diocesi, per portare il messaggio biblico della Misericordia.
Don Pasqualino, dopo un ulteriore incontro avvenuto il 2 aprile, insieme a un gruppo di giovani coppie, ha fondato la Piccola Casa della Misericordia.
“Dopo aver concelebrato l’Eucarestia nella cappella di Santa Marta, durante un incontro privato, papa Francesco mi ha chiesto di fondare una casa dove tutti potessero sentirsi abbracciati dall’amore del Padre e percepire la tenerezza della Chiesa. In questa struttura oggi assistiamo circa 2mila persone e, lo scorso 6 gennaio, il nostro vescovo, mons. Rosario Gisana ha aperto la Porta santa della misericordia”.
Tanti i volontari che rendono possibili i servizi della mensa, della distribuzione di cibo e vestiti, recupero scolastico, servizio di mediazione familiare, centro d’ascolto con figure professionale e molto altro a beneficio delle famiglie in difficoltà e gli immigrati: tutte attività sostenute dalla Divina Provvidenza.
Come Missionario della Misericordia, don Lino sarà a disposizione delle diocesi per le confessioni, incontri e catechesi. “L’intenzione di Papa Francesco è quella che i missionari siano segno della sollecitudine materna della Chiesa per il Popolo di Dio” (Misericordiae Vultus 18).
È un mandato senza precedenti che conferma la svolta pastorale che Francesco sta donando alla Chiesa, per una Chiesa “in uscita”, una Chiesa della Misericordia, portata alla gente lì dove vive. I cinque casi riservati alla Sede Apostolica riguardano delitti attualmente riservati solo alla Penitenziaria Apostolica e sono: profanazione eucaristica, violazione del segreto confessionale, attentato alla persona del Papa, consacrazione episcopale senza mandato pontificio, assoluzione del complice. Ora i Missionari potranno assolvere questi delitti insieme a quello dell’aborto, facoltà che Papa Francesco ha concesso a tutti i sacerdoti.