Emmanuele Di Leo

Emmanuele Di Leo (Family Day, 30-01-16)

Segnali incoraggianti contro l'utero in affitto?

Il Family Day di Roma, la Carta per l’abolizione universale della maternità surrogata di Parigi sono dei messaggi chiari nei confronti dei legislatori

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Le persone favorevoli alla Gpa (gestazione per altri) mi dicono che soltanto in Europa siamo così attenti a queste tematiche e che altrove non si fanno tanti problemi nell’utilizzo dell’utero in affitto.
Eppure la laicissima Francia – che viene presa come esempio da parte di tutti i sostenitori della proposta di legge Cirinnà – insieme a diverse organizzazioni internazionali – compreso il coordinamento lesbiche francesi – si è riunita per dire un secco “no” alla maternità surrogata.
L’appuntamento di martedì 2 febbraio 2016 per l’abolizione universale della maternità surrogata è stato quello di raggruppare responsabili della politica di tutta Europa, delle associazioni femministe e in difesa dei diritti umani, per combattere l’ingiustizia di una pratica sociale che lede i diritti fondamentali dell’essere umano.
L’incontro volto all’abolizione universale della maternità surrogata si è svolto ieri nel pomeriggio a Parigi presso la sede dell’Assemblea nazionale. Al termine della Conferenza, è stata stilata una Carta in cui si denuncia “l’utilizzo degli esseri umani il cui valore intrinseco e la cui dignità sono cancellati a favore del valore d’uso o del valore di scambio” e si è chiesta l’abolizione della pratica della maternità surrogata a livello internazionale.
Nella Carta si legge: “Chiediamo alla Francia e agli altri Paesi europei di rispettare le convenzioni internazionali per la protezione dei diritti umani e del bambino e di opporsi fermamente a tutte le forme di legalizzazione della maternità surrogata sul piano nazionale e internazionale. Noi chiediamo inoltre, in nome dell’uguale dignità di tutti gli esseri umani, che essi agiscano con fermezza per abolire questa pratica a livello internazionale, in particolare promuovendo la redazione, l’adozione e l’efficace messa in pratica di una convenzione internazionale per l’abolizione della maternità surrogata”.
Il fatto che sia stata firmata a fine giornata questa Carta per l’abolizione universale della maternità surrogata da parte dei rappresentanti politici e delle associazioni è un monito importante al quale i nostri politici dovrebbero guardare proprio in un momento in cui in Italia si parla di ddl Cirinnà.
Renzi sostiene che siamo arretrati e retrogradi. Ma ne è proprio certo? Farebbe meglio ad informarsi. Io stesso, come Presidente della Steadfast Onlus, sono stato invitato a partecipare a questo incontro di Parigi proprio perché sono e siamo molto attivi – come anche detto durante il Family Day – per combattere questa assurda, illegittima, anticostituzionale e abominevole pratica della maternità surrogata.
Il nostro obiettivo è di intensificare i rapporti già esistenti con i Paesi dell’Europa che sono consapevoli del valore della vita e dei danni in materia di gestazione per altri. L’impegno internazionale volto all’abolizione di questa nuova forma di schiavitù che vogliono legalizzare anche in Italia, è un segno che purtroppo nostro governo considera problemi così gravi in maniera superficiale. Invitiamo il nostro presidente del Consiglio pertanto a considerare l’importanza e l’obiettivo primario della vicinanza tra le associazioni italiane e le Ong francesi.
Sono felice di vedere che sta crescendo effettivamente la coscienza attorno alla barbarie insita nella pratica dell’utero in affitto.  Nel dibattito pubblico e politico si parla spesso di diritto per le coppie omosessuali ad avere un figlio e che inevitabilmente si collega alla pratica della maternità surrogata, ma le coscienze si stanno svegliando e si è chiaramente visto sabato 30 gennaio, proprio qualche giorno fa.
Tante, tantissime persone si sono ritrovate al Circo Massimo di Roma per manifestare in maniera pacifica e dignitosa quanto credono nel valore della persona. Vediamo ogni giorno discussioni su quante persone c’erano veramente. Nessuno si è però chiesto quante persone fossero rimaste a casa per i più svariati motivi e che condividono totalmente gli ideali di persone che si sono messe in gioco per realizzare il Family Day.
Mi auguro che anche la coscienza dei politici che devono scegliere se legalizzare la mercificazione delle donne si svegli e faccia veramente gli interessi del popolo italiano che ha detto “No Cirinnà, senza se e senza ma”. Il bambino è soggetto di diritto, non oggetto di diritto.
Il “diritto ad avere un figlio” non deve esistere. Deve esistere il diritto del bambino ad avere un papà e una mamma, non viceversa. Nella Convenzione sui diritti del fanciullo si parla di una “speciale” tutela della maternità che dice: “Salvo in casi eccezionali, il bambino non può essere separato nella prima fase della sua età dalla mamma”. Il “salvo in caso eccezionali” non fa riferimento certamente alla coppia omosessuale che deve prendere un aereo dagli Stati Uniti per tornare in Italia con il “pacchetto”.
Dovrebbe far riflettere non poco il fatto che chi ha sempre lottato per difendere il diritto della donna a disporre del proprio corpo, oggi dica a chiare lettere che avere un figlio non è un diritto. Un figlio non è merce di scambio. E la maternità surrogata/utero in affitto/gestazione per altri, come lo si vuole chiamare, è un abbandono programmato di un bambino. Noi non possiamo e non vogliamo accettarlo ed è per questo che personalmente e con tutta la Steadfast Onlus non ci fermeremo davanti agli ostacoli che chiunque potrà mettere sul nostro cammino.

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Emmanuele Di Leo

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