Human embryos

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Gran Bretagna: al via la manipolazione di embrioni umani

Perplessità dei bioeticisti cattolici: “Si tratterebbe di un ulteriore passo in avanti verso la creazione di bambini geneticamente modificati”

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Via libera in Gran Bretagna alla modifica genetica degli embrioni umani. Lo ha dato la Human Fertilisation and Embryology Authority (Hfea) inglese al Francis Crick Institute, che potrà ora incidere nelle prime fasi di  sviluppo dell’embrione attraverso la tecnica del genoma-editing.
Si tratta di una decisione storica, perché è la prima volta che un Paese in Europa decide di approvare questa tecnica, la quale ufficialmente si pone lo scopo di studiare i geni nello sviluppo di cellule che formano la placenta e spiegare gli aborti spontanei.
I bioeticisti cattolici del Regno Unito avanzano però le loro perplessità. “Si tratterebbe – ha spiegato David Albert Jones, direttore dell’ istituto cattolico britannico di bioetica Anscombe Bioethics Centre, come riferisce la Radio Vaticana – di un ulteriore passo in avanti verso la creazione di bambini geneticamente modificati”. Forti le polemiche per le gravi implicazioni etiche che tale sperimentazione comporta: “Ogni ulteriore passo in avanti – ha continuato il professor Jones – è stato accompagnato da promesse esagerate per curare o prevenire le malattie, ma il vero risultato è semplicemente dar vita a sperimentazioni sempre più immorali sugli esseri umani nelle primissime fasi del loro sviluppo”.
L’eco della notizia è giunta anche in Italia. Così Paola Binetti, medico e deputata del gruppo Area Popolare (Ncd – Udc): “La vita umana in Inghilterra sembra avere meno valore di un qualsiasi altro prodotto e le direttive della Comunità europea, che applicano il principio di precauzione, come norma etica di responsabilità, sacrificano la vita uomo sull’altare di un presunto diritto della scienza a sapere cosa accada nei complessi meccanismi dell’inizio vita”

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ZENIT Staff

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