Padre e figlia

Pixabay CC0, cocoparisienne, Public Domain

Dio all’asta

Solo in Dio il grande valore dell’uomo aveva trovato il miglior offerente, il più alto riscatto: “Tu sei mio figlio”

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Dio all’asta, messo in vendita al miglior offerente.
Uno dei dodici, chiamato Giuda, disse ai sommi sacerdoti: “Che cosa mi volete dare in cambio di Gesù, che consegnerò a voi”? E quelli risposero: “Trenta monete d’argento”.
Dalla piena soddisfazione vista sul volto di Caifa, Giuda s’accorse, e ne pianse, del prezzo irrisorio con cui, da misero offerente, aveva svenduto il suo Dio; e tutto questo solo per l’egoismo della sua bisaccia. Ma ormai il contratto dell’asta era, con un bacio, irreparabilmente consumato.
L’uomo ridotto a niente, a causa della colpa, ha perduto ogni valore. Il demonio lo ha subito fatto suo, all’inferno. Ma un giorno è passato di là un personaggio con l’intento di riscattarlo.
Il diavolo lo custodiva tanto gelosamente da rifiutare ogni mercato, ma per risposta il divino mercante si ostinò a comprarlo e lo fece con tale risolutezza da indurre lucifero a metterlo all’asta: donarlo al miglior offerente!
Che meraviglia! Il peggior traditore è stato riscattato dall’amore del miglior offerente tradito.
– Lo pago io -, disse il celeste mercante al demonio che alzò e rialzò la cifra fino a superare il cielo. Il Compratore non mollò la preda. Finì per offrire se stesso.
Era Dio ad offrire, in cambio, se stesso nella persona del figlio. Riscattato dall’Amore, che supera ogni tradimento, l’uomo tornò in libertà.
Al demonio e a tutta l’umanità fu così rivelato che il grande valore dell’uomo aveva trovato solo in Dio il miglior offerente, il più alto riscatto: “Tu sei mio figlio”.
Ciao da p. Andrea
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Andrea Panont

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