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In periferia, tenerezza e consolazione

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Lc 4,21-30

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Lettura
Lo Spirito che scende su Gesù il giorno del battesimo e poi lo spinge nel deserto, oggi lo conduce nella sinagoga di Nazaret. È una pagina biblica sull’azione dello Spirito che Gesù legge nella sinagoga in Galilea, chiamata “Galilea delle genti”, cioè dei pagani, terra di periferia, terra religiosamente irrilevante. E il Vangelo comincia dalla periferia delle periferie.
Meditazione
Nella sinagoga Gesù legge il testo di Isaìa 61, definito rotolo della consolazione. Il Vangelo che salva viene proclamato ai poveri, ai piccoli, agli emarginati. Tutte le categorie di persone bisognose divengono oggetto dell’amore del Signore. Luca modifica in modo significativo il testo greco di Isaìa: sottolinea il legame tra la venuta dello Spirito su Gesù e la sua missione: «Mi unse per annunciare la buona notizia ai poveri»; aggiunge la citazione di Isaìa 58,6: «inviare in libertà gli oppressi», richiamando un testo sul tempo messianico. Siamo nel Giubileo della Misericordia, nell’anno di grazia del Signore, l’anno del perdono per tutti i prigionieri! E noi tutti siamo fra questi prigionieri, legati alle catene del denaro e del successo, dell’apparenza e della ricerca di approvazione e gratificazione. A volte siamo prigionieri della non libertà, di tutto ciò che ci impedisce di gioire per la vita: la noia, l’angoscia, il non senso, la sfiducia. A tutti Gesù annuncia la libertà che nasce dal profondo del cuore e germoglia nella gioia di sentirci amati così come siamo, con le nostre miserie e i nostri traviamenti, le nostre povertà e cecità. Un passo del profeta Isaìa ci ricorda che la luce dell’uomo brillerà quando egli deciderà di «sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi, dividere il pane con l’affamato, introdurre in casa i miseri e i senza tetto, vestire uno che vedi nudo» (Is 58,6-7). Perché il “figlio del falegname” non può annunciare il Vangelo di Dio? Bisogna andare al di là dell’apparenza e cogliere il mistero nascosto delle persone. Ognuno di noi è un mistero e non può essere giudicato per quello che appare. E Gesù passando in mezzo (letteralmente: spaccandoli nel mezzo) se ne andò. Gli abitanti di Nazaret non hanno saputo cogliere l’oggi della salvezza del Signore, non hanno saputo fidarsi del Figlio dell’artigiano che poteva cambiare la loro vita.
Preghiera
Signore Gesù, vieni nella periferia del mio cuore e annunciamo il Vangelo della libertà. Fa’ che accolga il tuo “oggi” nella mia vita, perché sia Amore che perdona e Misericordia che accoglie e consola.
Agire
Oggi non guarderò all’apparenza delle persone e non cercherò di apparire ma di essere quel che sono.
Meditazione del giorno a cura di mons. Mario Russotto, vescovo di Caltanissetta, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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