Ricorre quest’anno il centenario della morte di Charles de Foucauld, il religioso francese famoso per le sue esplorazioni e i suoi studi nel Nord Africa. La sua testimonianza del Vangelo continua, a un secolo di distanza, ad ispirare la Chiesa d’Algeria. Questo il messaggio preparato dai vescovi delle diocesi algerine, mons. Paul Desfarges, (vescovo di Costantina ed amministratore di Algeri), mons. Jean Paul Vesco, (Orano), e mons. Claude Rault, (Laghouat-Ghardaia). I tre presuli hanno deciso di dedicare l’anno in corso, congiuntamente al Giubileo della Misericordia, al religioso beatificato nel 2005 da Benedetto XVI: le celebrazioni, che si sono aperte il 4 dicembre scorso, termineranno l’1 dicembre, anniversario della sua morte.
Tra le varie iniziative che si terranno in Algeria, una mostra resterà aperta per tutto l’anno nella chiesa di El Meniaa, vicino al cimitero in cui il religioso è sepolto, una esposizione itinerante toccherà invece diverse località.
I vescovi ricordano nella lettera che egli “si è fatto l’uomo di tutti” dedicandosi all’“apostolato della bontà”, al di là di qualunque proselitismo. “Ha condotto un’esistenza segnata dall’imitazione di Gesù di Nazareth, dalla preghiera e dalla preoccupazione per i poveri – prosegue il testo -. Il suo desiderio era essere il ‘fratello universale’, ad esempio di Gesù, aperto all’accoglienza di tutti, quali che fossero le condizioni sociali, religiose o etniche”.
Si ricorda inoltre che Charles de Foucauld si dedicò “allo studio della lingua per entrare meglio in relazione con le persone intorno a lui” cercando così di “rispondere a tutte le sfide del suo tempo”. I presuli d’Algeria promettono in conclusione di seguirlo “su questo arduo cammino di imitazione di Gesù, come uno dei testimoni per eccellenza della misericordia di Dio al di là di ogni frontiera”.
Charles de Foucauld è stato citato da Papa Francesco durante la veglia di preghiera per il Sinodo dei Vescovi sulla famiglia come colui che “comprese che non si cresce nell’amore di Dio evitando la servitù delle relazioni umane. Perché è amando gli altri che si impara ad amare Dio; è curvandosi sul prossimo che ci si eleva a Dio. Attraverso la prossimità fraterna e solidale ai più poveri e i più abbandonati, comprese che, alla fine, sono loro che ci evangelizzano, aiutandoci a crescere in umanità”.
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Charles de Foucauld: nel centenario della morte, il ricordo della Chiesa d'Algeria
I vescovi algerini hanno deciso di dedicare un intero anno al ricordo del religioso, che si è aperto il 4 dicembre scorso e si concluderà il prossimo 1° dicembre