Lettura
Gesù prende spunto da due avvenimenti di cronaca – una repressione all’interno del tempio, e la tragedia delle diciotto vittime del crollo della torre di Siloe – per raccontare questa parabola. La parabola del fico sterile, che quando incomincia a germogliare annuncia la venuta del Regno di Dio, vuole evidenziare soprattutto un “nuovo” volto di Dio, la presenza di un Dio che è tutto amore e misericordia.
Meditazione
Il centro della parabola è caratterizzato dalla consapevolezza che ci deve spingere a ripensare il nostro modo di vivere; occorre un ripensamento globale, un cambiamento della nostra vita che vada alla radice delle nostre azioni e decisioni. Il Signore desidera la nostra conversione, che significa cambiare atteggiamento e riorientare la nostra vita, passare da una vita contrassegnata dall’egoismo a una vita illuminata dall’agàpe, da quell’amore gratuito e oblativo che caratterizza il modo di agire di Dio. Convertirsi consiste nel gustare com’è buono il Signore e rifugiarsi in Lui. Chi non si converte è come il fico della parabola: la sua vita è sterile. Il tempo è decisivo, non perché è breve, ma perché è carico di opportunità decisive, qualunque sia la sua durata. La parabola del fico ci manifesta l’amore di Dio verso di noi, ci mette di fronte alla grandezza del suo amore per dare luce ai nostri occhi, per risvegliarci dalla nostra pigrizia, per alimentare in noi il desiderio di corrispondergli con la piena partecipazione alla sua vita di amore. Dio ha pazienza con noi: ci zappetta intorno, ci cura e ci concima perché portiamo frutti. Se guardiamo alla nostra storia personale, riconosceremo che Dio è stato infinitamente paziente con noi. Nonostante tanti errori, cadute, peccati, egoismi, Egli ha saputo aspettare in silenzio. Aspetta con pazienza l’ora della nostra conversione, l’ora nella quale il suo cuore misericordioso ci perdoni, ci guarisca le ferite più profonde e ci faccia rinascere a vita nuova. I cieli e la terra passeranno, ma l’amore del Signore non passerà mai. Per questa misericordia Gesù prega il Padre di prolungare il tempo e di attendere ancora perché ognuno si ravveda. Gesù offre a ogni uomo la sua grazia, lo vivifica con i suoi meriti, lo nutre con il suo corpo e sangue, impetra per lui la misericordia del Padre. Che cosa dovrebbe fare di più? Sta a noi non abusare di tanti benefici, ma valercene sempre meglio per portare frutti di autentica vita cristiana.
Preghiera
Anima mia, benedici il Signore. Egli perdona tutte le tue iniquità, sana tutte le tue infermità. Il Signore è compassionevole e pietoso, longanime e ricco di grazia.
Agire
Pensiamo spesso al Signore. Egli è misericordia, si china su di noi, ci sta vicino, perché possiamo a nostra volta essere misericordiosi con i fratelli.
Meditazione del giorno a cura di mons. Michele De Rosa, Vescovo di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata de’ Goti, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it