Lettura
Quando la Bibbia parla delle realtà ultime, della fine del mondo e della storia, utilizza il linguaggio apocalittico, caratterizzato da immagini forti che incutono paura. Essi sono frutto della concezione di Dio giudice, senza misericordia. Ancora oggi alcuni pensano a Dio come a un giudice severo, che premia i buoni e condanna i cattivi. Dio non è così. Il nostro Dio è amore gratuito e oblativo, che permette la morte del suo Figlio per donarci la vita che, nel vocabolario di san Giovanni evangelista, significa comunione con Dio e con i fratelli.
Meditazione
È in questa ottica che dobbiamo guardare ai brani del Vangelo che ci vengono presentati prima dell’Avvento. La fine viene improvvisa. Ciò vale per Gerusalemme e per il mondo. Quando Gerusalemme sarà circondata dall’esercito nemico, gli abitanti si renderanno conto che è imminente la loro fine e la loro distruzione. Questo segno terreno deve essere un segnale di allarme per tutti. Ciò che accade in piccolo a Gerusalemme, accadrà un giorno in grande al mondo intero. La fine del mondo è una fine terrificante. Ma solo per i malvagi. Per i cristiani, che hanno atteso il Signore con la preghiera e con gesti concreti di amore verso Dio e verso il prossimo, è l’ora della liberazione. Ciò che per i cattivi significa terrore è pace per i cristiani. Ciò che per gli altri è la fine, per i cristiani è l’inizio, il rovesciamento e il rivolgimento di tutte le cose. Quel Cristo che ora è consegnato a Gerusalemme in potere dei nemici è Colui che verrà nella potenza e, come giudice, pronuncerà la condanna per coloro che in vita volontariamente e consapevolmente hanno rifiutato il suo amore. Perciò l’uomo non deve cedere al mondo e alle sue seduzioni, né deve cadere sotto il fascino della mondanità. Deve invece pensare alla fine e conformarvi la vita, consapevole che, con il lieto annunzio del ritorno di Cristo, inizierà il regno della grazia e dell’amore. Gesù continua negli ultimi giorni della sua vita ad ammaestrare il popolo. Non aggredisce più gli avversari e questi non aggrediscono più lui. I fronti sono tracciati e le posizioni segnate. Perciò san Luca scrive con una frase succinta e succosa: «Durante il giorno insegnava nel tempio e durante la notte usciva e si tratteneva sul Monte degli Ulivi. E tutto il popolo, fin dal mattino, andava al tempio per ascoltarlo» (Lc 21,37-38).
Preghiera
Signore, Dio onnipotente, nelle difficoltà e nelle sventure, che possono colpirci, sii il nostro sostegno e la nostra salvezza. Fa’ che in nessuna situazione perdiamo la speranza della venuta gloriosa del tuo Figlio, nostro Salvatore e Redentore.
Agire
Durante la giornata rivolgiamo spesso il nostro pensiero al Signore, che è diventato uno di noi per soffrire, morire e così espiare i nostri peccati.
Meditazione del giorno a cura di mons. Michele De Rosa, Vescovo di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata de’ Goti, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it