Giorni fa ho incontrato l’amico che tutti chiamano il “mangiapreti” perché nessun prete si salva dalle sue critiche.
Appena mi vede, scarica la solita raffica. Prima di finire la sua litania contro i confessori, rettifica subito: “Se devo dire la verità: vado volentieri a confessarmi da don Zefirino”.
“Tu vai a confessarti?”.
“Si, ho ripreso da poco – mi rassicura – Ho trovato un prete che fa per me. Lo indicherò a tutti i miei amici, soprattutto a quelli che hanno qualche problema in più e temono di essere giudicati dal confessore che li conosce.
A dire il vero, don Zefirino mi conosce da tanto tempo. Ma ti ripeto: è un confessore straordinario: ogni volta che ci vado mi fa una festa che mi sorprende; mi riceve come il suo miglior amico; mi sembra che più grosse gliene racconto, meglio mi tratta.
Posso dirti a chi assomiglia? Il suo comportamento è come quello di Dio: quel Papà che, nell’abbraccio, non ti lascia finire tutto quello che vorresti piangergli addosso.
Dio non ricorda il tuo passato, perché ogni tuo ritorno lo riempie di gioiosa commozione. Anch’io posso dimenticare il mio passato quando sperimento la gioiosa sorpresa del perdono.
Ciao da p. Andrea
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