Lettura
Dopo aver attraversato Gerico, Gesù si avvicina a Gerusalemme. Egli non va più come pellegrino privato, ma fa il suo ingresso nella Città Santa acclamato da una folla che lo circonda e stende le vesti sulla via affinché Egli vi passi come su tappeti. Gli abitanti di Gerusalemme acclamano il Messia che entra, lo salutano come colui che viene nel nome del Signore, cioè Messia promesso e inviato da Jahvè. Gesù è l’unto del Signore e per suo incarico fonderà il Regno di Dio che non ha caratteri politici ma spirituali.
Meditazione
In mezzo all’entusiasmo fragoroso che gli ondeggia intorno, Gesù scappa via in lacrime alla vista di Gerusalemme perché il popolo – e il mondo preso nel suo insieme – non ha compreso il significato di quest’ora. Gli uomini vogliono qualcosa che Egli non vuole. Lo respingono perché desiderano un Messia che, come un potente imperatore, dia loro libertà e benessere terreno. Il messaggero di Cesare verrà, ma per distruggere il meraviglioso tempio di Gerusalemme. I Romani innalzarono un vallo attorno alla città e alla fine la conquistarono. Non resterà pietra su pietra. Israele che rigetta il Messia, sarà rigettato. Gesù lo sa e lo prevede in tutta la sua chiarezza. Perciò piange mostrando la sua profonda umanità, sul destino di questi accecati, ai quali vorrebbe dare il suo amore e il suo aiuto, ma essi lo rifiutano. Non vogliono che il tempio sia un luogo di raccoglimento e di preghiera. La loro volontà perversa è il no alla volontà salvifica di Dio. Perciò, questo ingresso di Gesù a Gerusalemme è stato un trionfo esteriore. Interiormente è l’inizio dell’apparente catastrofe per Gesù, ma in realtà vera catastrofe per gli abitanti di Gerusalemme. La città santa è situata a 25 km dalla via settentrionale del Mar Morto, sull’altopiano centrale della Palestina. Essa è stata teatro di innumerevoli eventi della vita pubblica di Gesù e il luogo per eccellenza della storia della salvezza. In città, o nelle immediate vicinanze, si svolgono tutti gli eventi centrali della vita del Signore: dall’entrata in Gerusalemme alla sua crocifissione e morte, dalla sua risurrezione all’ascensione al cielo. Gerusalemme, però, non è solo la città santa, ma anche la città infedele che spezza il legame inseparabile tra l’antica e la nuova alleanza, rifiutando Gesù. Per questo il Signore piange.
Preghiera
Cristo Gesù, io credo che tu sei vero Dio e vero uomo, che la tua santa umanità è così perfetta e potente che, malgrado le mie miserie, lacune e debolezze, essa può attirarmi laddove tu sei, nel seno del Padre. Fa’ che ascolti le tue parole, che segua i tuoi esempi, che non mi separi mai da te.
Agire
Trattiamo con molta umanità coloro che incontriamo sul nostro cammino come fece Gesù con Gerusalemme.
Meditazione del giorno a cura di mons. Michele De Rosa, Vescovo di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata de’ Goti, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it