Proseguono le indagini dentro le mura leonine per il caso della diffusione di documenti riservati della Santa Sede, il cosiddetto Vatileaks. Lunedì 16 novembre è stato interrogato dal Promotore di giustizia vaticano, il giornalista de L’Espresso Emiliano Fittipaldi, autore del libro “Avarizia”. A renderlo noto lo stesso giornalista dal suo profilo Facebook dove ha scritto di essere andato all’interrogatorio in Vaticano “perchè non ho nulla da nascondere, perchè so di aver fatto solo il mio mestiere, e non ho paura di nulla”.
“Mi accusano di aver divulgato documenti riservati, di reati “contro la Patria’. E mi hanno spiegato che rischio dai 4 agli 8 anni di reclusione. Una follia, a mio parere – scrive il cronista – perchè ho il solo torto di aver raccontato la verità”. Alle domande del Promotore di giustizia, Fittipaldi ha spiegato di aver opposto il segreto professionale, “seguendo le regole deontologiche che mi impongono di non rivelare le fonti. Perchè una cosa è sicura: preferisco andare in galera che rivelare una fonte di ‘Avarizia’”.