Saint Faustyna Kowalska

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Il Giubileo della Misericordia alla luce del Diario di Santa Faustina Kowalska

La celebre Santa polacca coltivò un profondo rapporto tra preghiera e misericordia divina

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L’Anno Santo della Misericordia spinge ogni uomo a interrogarsi sul mistero dell’amore di Dio, il quale rischia di rimanere incomprensibile senza la testimonianza concreta dei santi.

La volta scorsa abbiamo iniziato a parlare di Santa Faustina Kowalska considerando la sua vita, la missione di diffondere il mistero dell’amore gratuito di Dio, il senso cristiano del dolore e il passaggio della porta giubilare del cuore.

La vita di Santa Faustina Kowalska è ricca di esperienze della misericordia di Dio e per questa ragione è proficuo analizzare altri aspetti della sua esistenza terrena, in particolare il rapporto tra la preghiera e la misericordia divina.

Nel celebre Diario di Faustina Kowalska troviamo le seguenti parole: “L’anima deve essere fedele alla preghiera, nonostante le tribolazioni, l’aridità e le tentazioni, poiché dalla preghiera in prevalenza dipende talvolta la realizzazione dei grandi progetti di Dio, e se noi non perseveriamo nella preghiera, mettiamo degli impedimenti a ciò che Iddio voleva compiere per mezzo nostro oppure in noi. Ogni anima ricordi queste parole: e trovandosi in una situazione difficile, pregava più a lungo…”

Queste parole non hanno bisogno di altre spiegazioni ma di esempi concreti. Quando il matrimonio vive una situazione di pericolo ci ricordiamo di affidarci alla grazia e all’insegnamento amorevole del Dio fatto uomo? Quando i figli prendono una via pericolosa ricorriamo all’intercessione dei santi? Quando un problema di salute affligge un nostro caro ci affidiamo della misericordia di Dio Padre? Quando abbiamo una decisione da prendere invochiamo lo Spirito Santo o ci fidiamo esclusivamente del consiglio mondano?

Se la preghiera è il tempo della misericordia di Dio, perchè tante volte diciamo che non abbiamo tempo per pregare? Comportondoci così stoltamente, diciamo a noi stessi che rifiutiamo il dono della misericordia divina per noi stessi e per gli altri. Ogni uomo ha la potenzialità di diventare strumento di misericordia, a condizione che egli stesso venga raggiunto dall’amore compassionevole di Dio. E poichè la misericordia è una pioggia abbondante di grazie, essa contiene la forza intrinseca di traboccare e defluire verso coloro che incontriamo nel nostro cammino terreno.

Un modo essenziale per essere abbracciati della misericordia è quello di coltivare un clima di silenzio del corpo e dell’animo. Il diario di  Faustina Kowalska riporta alcune espressioni davvero illuminanti riguardanti il silenzio: “Il silenzio è una spada nella lotta spirituale (…) L’anima silenziosa è idonea alla più profonda unione con Dio; essa vive quasi di continuo sotto il soffio dello Spirito Santo.
In un’anima silenziosa Iddio opera senza impedimenti…”.

Nell’era dei mezzi di comunicazione di massa le immagini, i suoni, i lunghi discorsi sono divenute modalità per riempire il vuoto profondo di una solitudine esistenziale. Questo spiega la ragione per cui i giovani passano ore collegati ai cellulari, spiega il susseguirsi di programmi televisivi sino a tarda sera, spiega la disponibilità di un tablet per ogni componente della famiglia.

Il silenzio è un atteggiamento interiore che è stato scartato dall’uomo contemporaneo. La misericordia di Dio ha bisogno del silenzio, perchè la Sua presenza discreta vuole interpellare il cuore dell’uomo proponendo una cambiamento di rotta, una nuova via da seguire, comunicando quei pensieri di amore che riscaldano l’anima dell’orante. Vivere il silenzio significa calarsi pienamente nalla propria realtà per fuggire dalle preoccupazioni, dagli egosimi e dai cattivi costumi quotidiani.   

Ed infine un altra riflessione tratta dal diario di Faustina Kowalska: “Dobbiamo pregare spesso lo Spirito Santo per ottenere la grazia della prudenza. La prudenza si compone di: riflessione, ragionevole considerazione e fermo proposito. L’ultima decisione appartiene sempre a noi…”.

Uno dei frutti della misericordia è la prudenza, una nobile virtù che sembra essere stata dimenticata ai nostri giorni. Quante famiglie rimarebbero unite se prima di parlare si pensasse al bene dell’altro invece di dare sfogo alla propria ira? Quante decisioni vengono prese dai genitori verso i figli senza ascoltare le ragionevoli indicazioni dell’altro coniuge? Quante volte la frase “l’ultima decisione spetta a me” diviene una forma egoistica per escludere l’altro della scelte quotidiane?

Il Diario di Faustina Kowalska è una sorgente inesauribile di grazia, perchè continua a svelare al mondo intero quella conoscenza dell’amore misericordioso di Dio, di cui ogni uomo non è mai sazio e di cui ogni uomo dovrebbe farsi portatore con le sue parole e le sue azioni. 

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Osvaldo Rinaldi

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