Lettura
Il cristiano ha spesso la dolorosa impressione che la sua preghiera non sia esaudita e pensa così di essere abbandonato e solitario. Deve cercarsi talvolta la via della vita, se non vuole deviare dal cammino di Dio. Trova poco aiuto e molta opposizione. I servi della Chiesa fanno spesso un’impressione retrograda e fiacca. Molte istituzioni sono invecchiate, lo spirito è spesso debole, l’anima fredda, la santità invisibile, fragile l’unità, l’universalità più un desiderio che una realtà. Il credente prega perché sa che l’aiuto dall’alto è la cosa più importante. Ma viene esaudita la sua preghiera? Non si perde nel vuoto il suo grido? Non sta davanti a porte chiuse?
Meditazione
Gesù risponde con un gustoso paragone. Un giudice che non teme né Dio né gli uomini viene pregato da una vedova di prendere in esame il suo caso. Egli, però, “fa orecchio da mercante”. Ma la vedova non lo lascia in pace tanto che alla fine acconsente perché teme la pressione e la tenacia della donna. Acconsente per sbarazzarsene. E Dio, che non è duro di cuore come questo giudice terreno, e non pensa come lui, non soccorrerà forse i suoi figli quando si rivolgono a lui nella preghiera? Il cristiano sa, dunque, che la sua preghiera è ascoltata. Il diritto si imporrà, a dispetto di tutta l’ingiustizia, e vincerà nonostante tutti i trionfi del maligno. I Santi avranno ragione, nonostante tutti i successi dei peccatori. Il cristiano che prega pone il suo destino e quello della Chiesa nelle mani di Dio. Così, l’orante non è un disorientato né un disperato, ma porta nell’anima una grande pace e sicurezza. Pregare con insistenza, pregare con costanza, non significa un disperato bussare e importunare, ma un costante e sereno andare a Dio. La preghiera cristiana trova il suo riferimento nella preghiera stessa di Gesù e nel suo insegnamento. La sua vita è tutta intessuta di momenti di preghiera. Nella preghiera di Gesù si compendia tutto: la lode, il ringraziamento, la benedizione, la domanda, la supplica, il grido. Nell’insegnare ai discepoli come si deve pregare, il Signore raccomanda una preghiera semplice, personale, non ostentata, perseverante, fatta con fede e con offerta di perdono.
Preghiera
«O Gesù, crediamo che puoi tutto e che concederai tutto quello che domandiamo con fede; ce lo concederai perché sei infinitamente buono e onnipotente. Se ci fai aspettare, se riceviamo tardi oppure mai, siamo certi che l’attesa è la cosa migliore per noi; che ricevere tardi oppure mai è meglio per noi che ricevere subito» (Charles de Foucauld).
Agire
Oggi non chiediamo al Signore grazie materiali, ma che venga il suo Regno, sia santificato il suo nome, sia fatta la sua volontà. Questa preghiera sarà certamente esaudita da Gesù.
Meditazione del giorno a cura di mons. Michele De Rosa, Vescovo di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata de’ Goti, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it