Bishop Oliver Doehme of the Diocese of Maiduguri

ACN

Nigeria: meno attacchi terroristici grazie alla presenza dei soldati

Il vescovo di Maiduguri, la zona più colpita da Boko Haram, rileva progressi ma spiega che la situazione resta drammatica. Di qui un suo appello alla comunità internazionale

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Dopo tanta violenza, qualche notizia rassicurante giunge dalla Nigeria. Come riferisce all’agenzia Fides mons. Oliver Dash Doeme, vescovo di Maiduguri, diocesi nel nord-est del Paese più colpita dalle violenze di Boko Haram, la sicurezza sta migliorando “grazie all’impegno dei militari qui presenti”. Impegno che ha fatto diminuire attacchi dei terroristi islamici, come aggiunge il presule. Negli ultimi sei anni a Maiduguri circa 150mila persone sono state uccise e 60mila fedeli su 125mila totali sono stati costretti ad abbandonare le proprie case. 50 le chiese distrutte.

“Il problema principale sono i numerosi sfollati e rifugiati interni (circa 60mila) ancora presenti nella nostra diocesi, sia qui a Maiduguri sia in alcuni villaggi – sottolinea il vescovo -. Abbiamo bisogno di sostegno materiale e finanziario per aiutare queste persone. Abbiamo due categorie di persone da aiutare coloro che sono ancora sfollati e quelli che sono tornati nei villaggi di origine ma che non hanno niente perché tutto è stato distrutto dalla furia devastatrice di Boko Haram; non hanno cibo né lavoro”.

Mons. Doeme fa un appello alla comunità internazionale affinché intervenga in Nigeria. Per questo ha promosso una raccolta di firme da indirizzare ai rappresentanti dell’Unione africana, dell’Unione europea e dell’Onu perché intervengano in aiuto alle popolazioni colpite.

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ZENIT Staff

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