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Egitto: la polizia uccide un leader dell'Isis

L’assassinio dopo uno scontro a fuoco al Cairo. Si tratta del responsabile dell’attentato al consolato italiano dell’11 luglio scorso

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Ashraf Ali Ali Hassanein al-Gharabli, questo il nome dell’uomo che, secondo le autorità del Cairo, sarebbe stato ucciso nelle scorse ore durante uno scontro a fuoco con la polizia. La notizia della sua morte ha spinto il ministero dell’Interno egiziano a diramare un comunicato, giacché si tratta di uno dei leader dell’ala dell’Isis che opera nel Paese nordafricano (la Wilayat Sinai, che tradotto significa Provincia del Sinai).

La polizia, una volta individuato il suo nascondiglio, ha effettuato un’incursione per catturarlo. L’uomo è però riuscito a fuggire in macchina raggiungendo un quartiere a nord della capitale egiziana. Raggiunto dagli agenti, ha ingaggiato con loro uno scontro a fuoco dal quale non è uscito vivo.

Come riferisce l’agenzia Misna, Ashraf Ali Ali Hassanein al-Gharabli era considerato responsabile di vari attentati contro le forze dell’ordine, dell’uccisione di due lavoratori stranieri (tra cui il croato Tomislav Salopek, rapito nei pressi del Cairo la scorsa estate) e dell’attacco dell’11 luglio al consolato italiano del Cairo. Già qualche settimana dopo l’attentato due jihadisti di Ajnad Misr, vicini alla cellula Isis in Sinai, sospettati di avere preso parte all’attacco, erano stati uccisi dalle forze dell’ordine.

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ZENIT Staff

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